Il Sole 24 Ore, 29 settembre 2021
A Castellarano nasce la prima fabbrica a idrogeno
Che la decarbornizzazione dei settori hard to abate sia uno dei tasselli cruciali per arrivare al traguardo della neutralità carbonica, fissata al 2050 dai target europei e italiani, è ormai un dato acquisito. Così come è chiaro che una riduzione significativa delle emissioni in questi comparti, dall’acciaio al cemento, dalla carta alla ceramica, deve passare attraverso un mix di soluzioni in grado di adattarsi alla diversità dei processi industriali, tra cui figura anche l’idrogeno. Non a caso, il Recovery Plan destina 2 miliardi di investimenti a quest’ultimo tassello e al suo utilizzo in quei settori in cui risulta più difficile la riduzione delle emissioni di CO2.
Ecco perché il protocollo d’intesa sottoscritto da Snam e Iris Ceramica Group, che sarà annunciato oggi in occasione dell’evento internazionale “The H2 Road to Net Zero”, di scena a Milano in occasione dei lavori della pre-Cop 26, rappresenta una conferma importante della direzione ribadita dal Pnrr. Al centro dell’asse tra i due gruppi, c’è un progetto industriale per lo studio e lo sviluppo della prima fabbrica al mondo alimentata a idrogeno verde: il nuovo stabilimento sorgerà a Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, e sarà dotato entro il prossimo anno di tecnologie native per consentire la riconversione “verde” dei processi produttivi.
L’impianto si trova al centro di quel polo ceramico tra le province di Modena e Reggio Emilia che da solo assicura il 90% della produzione italiana del settore e che contribuisce a fare dell’Italia il primo esportatore di ceramiche al mondo per valore economico. E, com’era accaduto già negli anni ’80, quando, sempre in asse con Iris Ceramica Group, Snam portò a Sassuolo la rete di gas naturale, mettendo a disposizione di un intero distretto industriale un’infrastruttura cruciale per l’approvvigionamento energetico, anche oggi l’alleanza tra i gruppi indica una possibile direzione di svolta verso quel percorso di decarbonizzazione ormai improcrastinabile.
«L’idrogeno verde è il vettore energetico ideale per decarbonizzare un’industria ad altra intensità energetica come quella della ceramica, un settore nel quale l’Italia dispone di aziende di eccellenza a livello internazionale come Iris Ceramica Group. Questa collaborazione, che si aggiunge alle iniziative che stiamo portando avanti in altri settori come l’acciaio, il vetro e i trasporti ferroviari, rappresenta un primo passo verso la produzione in futuro di ceramica a zero emissioni di CO2», sottolinea il numero uno di Snam, Marco Alverà, per poi porre l’accento sul contributo che la società, tra le principali aziende di infrastrutture energetiche al mondo, intende perseguire attraverso le sua infrastrutture e tecnologie. «Vogliamo contribuire ad abilitare una filiera nazionale dell’idrogeno – aggiunge il ceo – per favorire il raggiungimento degli obiettivi climatici nazionali ed europei e al tempo stesso garantire la competitività della nostra industria».
«Il nostro gruppo – spiega Federica Minozzi, ceo di Iris Ceramica Group e figlia del presidente e fondatore del gruppo, Romano Minozzi, che è anche socio di minoranza di Snam – è sempre stato spinto da un forte spirito innovatore e dall’attenzione costante per la sostenibilità ambientale, facendo spesso da apripista nel mondo ceramico, settore industriale fortemente energivoro per la tipologia dei processi produttivi che si caratterizzano per produzioni ad alta intensità energetica. All’interno di questo scenario manifatturiero, il nostro agire si è sempre contraddistinto per aver seguito l’equazione economia=ecologia, coniata già negli anni ’60 da mio padre Romano, per indicare la strada che avremmo percorso in ottica di sostenibilità ambientale». E la realizzazione, entro il prossimo anno, aggiunge la manager, «della prima fabbrica al mondo geneticamene concepita e progettata per funzionare a idrogeno verde è una chiara dimostrazione della nostra capacità di tradurre quell’equazione con grande concretezza d’azione nel corso degli anni».
Ed ecco quale sarà la ricaduta concreta di questo accordo: la soluzione messa a punto da Iris Ceramica con il sostegno di Snam consentirà da subito alla fabbrica di realizzare superfici ceramiche nate da una miscela di idrogeno verde, prodotto grazie all’energia solare, e di gas naturale. Sul tetto dell’impianto del gruppo – che si avvarrà di Intesa Sanpaolo come advisor per valutare le migliori modalità di accesso ai fondi europei per l’innovazione – sarà poi installato un impianto fotovoltaico con una potenza di 2,5 megawatt, abbinato a un elettrolizzatore e a un sistema di stoccaggio dell’idrogeno rinnovabile prodotto in loco. La miscela gas-idrogeno verde consentirà quindi di avviare l’abbattimento delle emissioni di CO2 per arrivare progressivamente ad azzerarle dal momento che l’impianto è progettato per essere completamente alimentato a idrogeno.