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 2021  settembre 26 Domenica calendario

Le foreste sono più infiammabili


In Italia – La rottura dell’estate al Nord è arrivata, in ritardo di almeno tre settimane rispetto al solito, con un fronte freddo atlantico tra sabato 18 e domenica 19 settembre. Violenti nubifragi, fino a 184 mm di pioggia a Varese, hanno determinato molti allagamenti, e una serie di ben sette tornado ha colpito domenica la Valpadana causando danni gravi, ma nessuna vittima, a Settimo Milanese, Roncaro (Pavia), Corte Palasio (Lodi), Soresina (Cremona), Manerbio e Carpendolo (Brescia), e a Carpi (Modena). In base ai guasti provocati i vortici sono stati preliminarmente classificati tra i gradi 1 e 2 sulla scala Fujita, con venti rotanti fino a 253 km/h. Le informazioni su questi fenomeni, concentrati su territori ristretti, in passato erano frammentarie e non permettono di stabilire con certezza se si sia trattato di una situazione senza precedenti ed eventualmente intensificata dal riscaldamento globale, ma di certo è stata una sequenza estremamente rara e tra le più appariscenti note in Italia. Nelle stesse ore lo scirocco portava temperature ancora estive al Sud, fino a 38 °C nel Catanese. Tempo tranquillo in settimana sotto l’alta pressione atlantica, dapprima fresco e poi di nuovo più caldo, specie al Meridione dove è in corso un’altra tardiva ondata di calore. Sulle tendenze climatiche in atto e previste e sulle strategie per affrontarle si è espresso il rapporto “Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane” del Cmcc, Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici: comune alle sei città considerate (Torino, Milano, Bologna, Venezia, Roma e Napoli) è la sempre maggiore esposizione a canicola e alluvioni urbane. Un efficiente sistema nazionale di allerte per la popolazione sarà fondamentale, ecco perché si spera che la nuova agenzia “Italia Meteo” – in via di costituzione e diretta da Carlo Cacciamani, già responsabile del servizio IdroMeteoClima di Arpa Emilia Romagna – possa finalmente coordinare il frammentato settore degli enti meteorologici del Bel Paese.
Nel mondo – Come ogni anno a metà settembre la banchisa intorno al Polo Nord ha toccato il suo minimo di superficie, dodicesimo tra i peggiori in 43 anni di rilievi satellitari secondo il National Snow and Ice Data Center, con un ammanco areale del 25% rispetto alla media che, seppur meno estremo di altre stagioni recenti, conferma la tendenza a un Oceano Artico sempre meno “Glaciale”. Localmente, situazione più drastica tra Groenlandia e Svalbard, al record storico negativo di estensione del ghiaccio marino. Il riscaldamento globale rende le foreste più infiammabili tramite ondate di calore e siccità, e non è un caso se nell’estate 2021, la più calda mai registrata in un secolo e mezzo sulla terraferma boreale, il servizio Eu-Copernicus abbia stimato oltre 2,6 miliardi di tonnellate di Co2 emessa da incendi boschivi nel mondo in luglio e agosto, nuovo primato, pari a sei volte le emissioni serra annuali dell’Italia. Precoce autunno in Europa orientale, Russia e Kazakistan, qui con anomale gelate fino a -6 °C, ma caldo estremo in Medio Oriente, Cina, Sudamerica (sfiorati i 44 °C in Paraguay), Sudafrica e Australia occidentale. Il rapporto Onu “Nationally determined contributions under the Paris Agreement” fa il punto sugli attuali piani climatici dei 191 Paesi che hanno siglato l’Accordo di Parigi, complessivamente inadeguati ad affrontare la crisi climatica: qualora applicati, porterebbero a emissioni globali, nel 2030, ancora superiori del 16% rispetto al 2010, proiettandoci verso un pericoloso riscaldamento di 2,7 °C a fine secolo. Per restare all’auspicato livello di +1,5 °C servirebbe aumentare di molto le ambizioni (-45% di emissioni tra il 2010 e il 2030). Ma come si fa, se la parola d’ordine continua a essere “crescita”?