il Fatto Quotidiano, 26 settembre 2021
In morte di Dean Viñales
Dean Berta Viñales, pilota spagnolo di motociclismo nella categoria SuperSport 300, è morto ad appena 15 anni in un incidente sul circuito di Jerez, in Spagna. Cugino di Maverick, che corre per l’Aprilia in MotoGP, Dean Berta Viñales è caduto alla prima curva dell’undicesimo e terzultimo giro: Victor Steeman, il motociclista che precedeva Viñales, è uscito largo dalla curva 1, e così lo spagnolo ha provato a superarlo; i due sono entrati in contatto, ma mentre Steeman è riuscito a trovare l’equilibrio, Viñales è caduto, venendo investito da alcuni piloti che lo stavano inseguendo. Coinvolti nella caduta, ma rimasti illesi, anche Harry Khouri, Daniel Mogeda e Alejandro Carrion.
Viñales, si legge sul sito ufficiale della Superbike, “ha riportato delle serie lesioni alla testa e al torace. Le vetture mediche sono immediatamente arrivate sul luogo dell’incidente e il pilota è stato assistito in pista, all’interno dell’ambulanza e al Centro Medico del circuito. Nonostante tutti gli sforzi compiuti dallo staff medico del circuito, il Centro Medico ha comunicato che purtroppo Berta Viñales si è dovuto arrendere alle serie lesioni riportate”. A seguito dell’incidente, il resto delle gare in programma per sabato a Jerez sono state annullate. Tantissimi i messaggi di cordoglio da parte del mondo delle due ruote, a partire da Toprak Razgatlioglu, attuale leader del mondiale di Superbike, fino al sei volte campione della Moto GP, Marc Marquez.
Nato il 20 aprile 2006 a Palau-Saverdera, Dean Berta Viñales aveva esordito proprio quest’anno nel mondiale Supersport 300 con il team di Angel Viñales, suo zio e padre di Maverick. È il terzo pilota minorenne a perdere la vita negli ultimi quattro mesi, dopo lo svizzero Jason Duspasquier e lo spagnolo Hugo Millan, anche loro investiti da dei motociclisti che sopraggiungevano. Claudio Costa, fondatore della Clinica Mobile e noto nel mondo delle corse come “Dottor Costa”, ha espresso tutto il suo dispiacere in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. “Adesso le piste sono sicure se non fosse che l’ultimo ostacolo ineliminabile per la sicurezza nelle corse di moto è proprio la moto. Un incidente con la moto che ti colpisce è devastante pure a bassa velocità: il corpo umano diventa impotente a ogni tipo di protezione”, ha detto Costa.