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 2021  settembre 24 Venerdì calendario

Come si legge una bolletta

I rincari delle bollette di luce e gas preoccupano gli italiani. Ma come si legge una bolletta? E su quali voci potrebbe intervenire l’esecutivo? Nella bolletta della luce paghiamo gli oneri di sistema, i costi inseriti in bolletta per coprire attività di interesse generale per il sistema nazionale. In questa voce troviamo gli oneri relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione (Asos) e gli oneri generali (Arim) che includono la copertura dei costi connessi allo smantellamento delle centrali elettronucleari dismesse, la copertura dei costi relativi all’attività di ricerca finalizzata all’innovazione tecnologica del sistema elettrico e la copertura dei costi per l’incentivazione della produzione ascrivibile a rifiuti non biodegradabili. Ma anche i bonus per le famiglie meno abbienti, le agevolazioni per le imprese energivore e le ferrovie. A pesare maggiormente però sulla bolletta della luce resta sempre la spesa per la materia prima che si divide in voci di costo fisse e variabili con relative sigle. Poi ci sono le imposte, l’accisa e l’Iva. Se si considera un cliente domestico servito nel mercato di maggior tutela, le imposte hanno un peso sul costo totale della bolletta della luce superiore al 12%. Poi c’è il canone Rai di 90 euro suddiviso in 10 rate da 9 euro da gennaio a ottobre. L’addebito può variare in funzione della frequenza di fatturazione. Anche per la bolletta del gas il discorso è analogo e a incidere primariamente sul costo che paghiamo è il prezzo della materia prima. In questo caso le sigle da ricordare sono: Cmem, Ccr e Qvd. Il primo è il «Componente costo medio efficiente del mercato» ed è il costo previsto per l’acquisto del gas che poi viene venduto al cliente finale dal fornitore. La seconda sigla è la «Componente copertura rischi» ed è legata ai costi per l’attività di approvvigionamento che sostengono i gestori per fornire gas ai clienti. Infine nella bolletta del gas è inserita la quota vendita al dettaglio (Qvd). Sul mercato tutelato è pari a 62,74 euro l’anno mentre su quello libero i fornitori possono applicare importi più alti. C’è poi la componente QOA che è destinata alla copertura degli oneri generali di sistema, degli oneri di gradualità e della rinegoziazione dei contratti pluriennali definiti da Arera.