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 2021  settembre 24 Venerdì calendario

Quanto sono buoni i porcellini d’India arrostiti. rafforzano anche il sistema immunitario

In Perù i porcellini d’India non sono dei graziosi animaletti da compagnia, ma questi piccoli roditori vengono allevati per la loro carne. D’altronde uno dei piatti tipici della cucina peruviana è il cuy chactado, in cui la bestiolina viene arrostita sotto una pietra fino a renderla croccante, ma dalla cavia si ricavano anche prodotti derivati, come salsicce, prosciutti e crocchette. E durante la pandemia la richiesta di porcellini d’India da cucinare è letteralmente esplosa nel paese sudamericano, come racconta il quotidiano El Pais. La domanda è salita alle stelle non perché la carne di questo roditore possa curare il Covid, ma piuttosto perché il porcellino d’India è considerato un superfood, un alimento capace di rafforzare il corpo umano e le relative difese immunitarie in quanto contiene mediamente il 19% di proteine e l’1,2% di minerali come il ferro, valori che lo fanno competere con la carne bovina. La valenza nutrizionale di questo roditore – ricorda il giornale spagnolo – è testimoniata dal fatto che paesi africani come Camerun e Kenya hanno iniziato ad allevarlo per combattere la malnutrizione.

Le autorità peruviane, invece, ne hanno raccomandato il consumo durante l’ultimo anno per rafforzare il sistema immunitario e per favorire una pronta ripresa di chi ha contratto il coronavirus. Sospinta anche da questo, la domanda di porcellini d’India è esplosa, tanto che gli allevamenti sono stati presi d’assalto. Lo racconta Gisela Ramírez, presidente dell’associazione Peruanitas Empeñosas, nata per sfruttare il potenziale della carne di cavia. «Se prima ci chiedevano due consegne alla settimana, ora ce ne chiedono 15», dice. «D’ora in poi vogliamo coprire l’elevata domanda in tutta Lima». Per raggiungere questo obiettivo, l’associazione lo scorso anno ha fatto domanda per un piano di sviluppo rurale, in modo da ampliare l’allevamento, il macello e le strutture per la conservazione e la distribuzione della carne, in modo da raggiungere mercati più evoluti, come quello della capitale, e non solo quelli rurali.
In Perù c’è una lunga tradizione nell’allevamento del porcellino d’India, addomesticato fin da prima degli Incas. E per le donne è un simbolo di riscatto e di autonomia: questa filiera è alimentata dal lavoro femminile ed è fonte di sostentamento e cibo per 800 mila famiglie, che sono passate dall’autoconsumo alla vendita. L’allevamento è concentrato negli altopiani settentrionali del paese. «Qui ci sono le condizioni climatiche migliori, ci sono più esemplari. Le cavie si adattano ai climi temperati e freddi, ma non essendo tropicali soffrono il caldo e muoiono di ipertermia», spiega a El Pais Lilia Chauca, ricercatrice e ora alla guida del Programma nazionale sul porcellino d’India all’interno dell’Istituto nazionale di innovazione agraria del Perù.