La Stampa, 23 settembre 2021
Due milioni di euro per un manoscritto di Einstein
Un manoscritto autografo di 54 pagine scritto da Albert Einstein e dall’ingegnere svizzero di origine italiana Michele Besso, tra il giugno 1913 e l’inizio del 1914, sarà messo all’asta da Christie’s e Aguttes a Parigi il 23 novembre. Il documento testimonia una tappa cruciale nello sviluppo della teoria della Relatività generale, che ha rimodellato la comprensione dell’Universo. Come tale, è il manoscritto di Einstein, Nobel per la fisica 1921, più prezioso mai offerto in una vendita pubblica, stimato 2-3 milioni di euro. Gli autografi di Einstein prima del 1919 sono estremamente rari sul mercato antiquario. Essendo uno dei due soli manoscritti sopravvissuti che documentano la genesi della teoria generale (insieme al Taccuino di Zurigo del 1912-13, ora nell’Archivio Einstein all’Università Ebraica di Gerusalemme), il documento che andrà all’asta fornisce una visione a largo raggio del lavoro di Einstein e un affascinante tuffo nella mente del più grande scienziato del XX secolo. Il manoscritto è anche una registrazione preziosa del rapporto di Einstein con Besso, che fu suo collaboratore e amico. Già nel 1912 Einstein stava lavorando alla generalizzazione della Relatività speciale, pubblicata nel 1905. Una prima bozza, che privilegiava una metodologia basata sui principi della fisica piuttosto che della matematica, fu pubblicata lo stesso anno. Restava da mettere alla prova la teoria con specifiche equazioni e fu allora che Besso entrò in scena, raggiungendo Einstein a Zurigo all’inizio del 1913. —