ItaliaOggi, 22 settembre 2021
Burger King, il coraggio di scommettere sulla muffa C
Come regola generale, la grafica pubblicitaria dovrebbe rendere in qualche modo «attraente» il prodotto pubblicizzato per incoraggiarne la vendita. È pertanto controintuitiva la campagna di Burger King apparsa da poco negli Usa, incentrata sull’immagine di un hamburger ammuffito. Lo scopo dovrebbe essere quello di sottolineare quanto la pietanza sia «naturale» e non contenga conservanti artificiali. Il payoff che appare in fondo all’immagine celebra infatti la «bellezza» della mancanza di conservanti… Non è però un’idea che fa venire l’acquolina in bocca. È anche possibile che, avendo dovuto recentemente togliere il suo «Impossible Burger» vegetariano dai menù americani per le scarse vendite, l’azienda abbia sentito la necessità di rafforzare le sue credenziali di «naturalezza». La realizzazione è di una delle più blasonate agenzie americane, la Ogilvy, e non si può mettere in dubbio la brutale efficacia del messaggio, qualunque esso sia. Analisti vicini al progetto sostengono che si tratti di un grande successo in termini di commento pubblico, «anche se non mira a rafforzare le vendite a breve»… Citano il successo su Facebook del video time-lapse dove il 39% dei visitatori segue fino alla fine il disfacimento dell’hamburger compresso in 45 secondi. Uno scopo non secondario sarebbe quello di riposizionare l’immagine del marchio Burger King per renderlo «a prova di futuro» davanti alle emergenti percezioni negative dei consumatori riguardo al fast food. Comunque sia, qualcuno ha corso un enorme rischio professionale e bisogna almeno ammirare tanto coraggio.