Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  settembre 14 Martedì calendario

Oceani inquinati da 5,3 milioni di microplastiche per km quadrato

La plastica che galleggia e inquina i mari del Pianeta e soffoca gli animali marini è cinque volte di più di quanto creduto dalla comunità scientifica fino al 2015. A sostenere che la quantità di microplastica sia stata largamente sottostimata è un nuovo studio, pubblicato il 9 settembre sulla rivista Microplastics and Nanoplastics del gruppo Nature, condotto da una squadra internazionale guidata da Atsuhiko Isobe, del Centro di ricerche oceaniche e atmosferiche dell’università giapponese di Kyushu.
I ricercatori hanno calcolato che sarebbero 24,4 trilioni (miliardi di miliardi) di particelle di microplastica di dimensione compresa fra uno e 5 millimetri a fluttuare negli oceani e non 5,5 trilioni come stimato da studi precedenti. Tradotto in tonnellate le cifre dello studio giapponese indicano tra 82mila e 578 mila tonnellate. Le analisi hanno rivelato in media la presenza di microplastiche tra 113 mila e 5,3 milioni di pezzi per chilometro quadrato, cioè un peso da 130 grammi a 2,67 chili.
Le cifre pubblicate nello studio sono il risultato di una sintesi dei dati raccolti dai ricercatori su circa 8.218 campioni prelevati un po’ ovunque intorno al globo e che serviranno ad alimentare un data base pubblico. Tuttavia, hanno sottolineato la mancanza di alcuni elementi relativi all’oceano Indiano e al Mar della Cina meridionale. Dati importanti se si pensa, come hanno sottolineato i ricercatori, che l’Asia del Sud, il Sud-Est asiatico e la Cina generano il 68% di tutti i rifiuti plastici mal gestiti nel mondo.

La contaminazione è generalizzata, negli abissi come nelle acque costiere. Citando degli studi recenti, la pubblicazione ha registrato che alcuni microrganismi che si sviluppano sulla superficie delle navi, delle dighe e altri elementi immersi nelle acque, incorporati in aggregati marini e feci permettono alle microplastiche più leggere dell’acqua del mare di depositarsi negli abissi oceanici.
Al momento gli scienziati non conoscono precisamente la traiettoria delle plastiche e microplastiche negli oceani. Tuttavia lo studio non ha scoperto un aumento netto da un anno all’altro nelle vicinanze dei Paesi che emettono queste sostanze inquinanti, ma si rinnovano più che aggiungersi e la costatazione è che quelle più vecchie vengono spinte verso i poli dove aumentano fortemente. Molti studi, in effetti, hanno riferito di concentrazioni di rifiuti plastici intorno a isole sopra il circolo polare artico nell’Antartico, nell’oceano Indiano. C’è da dire che uno studio ha mostrato che soltanto una piccola frazione di tonnellate di plastiche che arrivano in mare portate dai fiumi ogni anno, di cui il 10% è costituito da microplastiche, è stato effettivamente scoperto negli oceani e la risposta a questo fenomeno non è stata ancora trovata.