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 2021  agosto 17 Martedì calendario

Lincoln vinse anche grazie a cotone e junk bond

Il 16 aprile 1861 il presidente Lincoln ordina il blocco dei porti del Sud per sabotare l’economia degli undici Stati ribelli. Jefferson Davis e il suo ufficio stimano che il Sud non possa resistere a lungo senza l’esportazione del cotone. Nel corso del decennio successivo al 1850, il cotone del Sud degli Stati Uniti, chiamato confidenzialmente king cotton, domina l’offerta mondiale. Nel 1860 le piantagioni del Sud producono il 75% della domanda internazionale; le esportazioni passano dai porti di New Orleans, Mobile e altri piccoli sbocchi sul mare che rappresentano il 60% delle esportazioni statunitensi, per un valore di circa 200 milioni di dollari l’anno. Gli uomini politici del Sud pensano che il cotone possa diventare uno strumento diplomatico importante. Questi scelgono di ridurre al minimo le esportazioni verso l’Europa, passando da 3,8 milioni di balle a quantità insignificanti. Sperano così che Londra e Parigi si decidano a sostenere la causa del Sud. Un numero importante di mercanti e industriali cotonieri di Liverpool e di Manchester esercitano una forte pressione sul governo inglese. Dal canto loro, mercanti e industriali francesi chiedono a Napoleone III di appoggiare la causa dei Confederati e di sollecitare la fine del blocco. Nel frattempo la Confederazione invia alcuni diplomatici per negoziare con Lord Russell, il ministro degli Affari esteri a Londra. Il risultato delle discussioni è importante: Londra e Parigi concedono alla Confederazione lo statuto di nazione belligerante, ma non accettano di denunciare l’embargo imposto dagli Stati dell’Unione contro quelli confederati. Si parla di “carestia del cotone”. La produzione degli Stati del Sud precipita dai 4,5 milioni di balle del 1861 all’1,5 dell’anno seguente, quindi a mezzo milione nel 1863 e a 300.000 nel 1864, poiché gli agricoltori sono sul campo di battaglia e molti schiavi sono fuggiti.
Un bisogno disperato di finanziamenti
Per i belligeranti, il bisogno di finanziamenti per la guerra si fa disperato. Il Nord, abitato da 27,2 milioni di persone, dispone di miniere di lignite, dell’industria, di una buona rete ferroviaria e telegrafica e di mercati finanziari abbastanza sofisticati per ottenere prestiti. Gli Stati confederati si devono accontentare di 8,72 milioni di abitanti, oltre tre milioni dei quali sono schiavi. Il Paese è essenzialmente agricolo, malservito dalle ferrovie, strade e linee telegrafiche insufficienti. Il Sud non possiede mercati finanziari importanti e dipende in gran parte dall’esportazione del cotone.
I Confederati sono a corto di capitali e hanno fatto ricorso alla stampa di moneta, con effetti disastrosi sull’inflazione che, alla fine della guerra sarà del 3000%, contro il “solo” 80% del Nord. Gli uomini politici del Nord impiegano brillanti falsari per stampare i biglietti del Sud; la qualità è tale che nel Sud i biglietti falsi circolano più facilmente che le banconote originali. Il Tesoro degli Stati del Sud deve trovare una soluzione alternativa per finanziare la guerra. È allora che la banca Erlanger di Parigi propone di lanciare un buono del tesoro garantito dal cotone. La banca è specializzata nella promozione e nello sviluppo di mercati di buoni ad alto rischio, in particolare buoni del tesoro emessi dai Paesi in via di sviluppo dell’epoca. Il Tesoro accetta la proposta della banca e firma un contratto: viene lanciato un buono del valore di 15 milioni di dollari, garantito dal cotone. L’accordo è ufficialmente siglato il 28 ottobre 1862. In quel momento il prezzo del cotone è di 24 pence la libbra e la banca Erlanger fissa un prezzo che garantisca la consegna del cotone a 6 pence la libbra. Infine, la somma raccolta sarà di 7.678.591,25 dollari.
La banca Erlanger e l’European Trading Company
Il 29 gennaio 1863 il Congresso dei Confederati autorizza segretamente la banca a sottoscrivere obbligazioni per un totale di 15 milioni di dollari. Le obbligazioni sono emesse in sterline inglesi e franchi francesi. I buoni hanno una scadenza a vent’anni, con un interesse semestrale del 7%. Come opzione, il sottoscrittore può ricevere il rimborso del capitale in cotone a un prezzo fisso di 6 pence la libbra, 12 pence all’anno. All’epoca il prezzo è di 48 pence. Ma il prodotto è bloccato sul suolo della Confederazione. Per aggirare l’embargo, la banca Erlanger decide allora di fondare una compagnia dal nome molto discreto di European Trading Company. In realtà, le sue navi devono imbarcare il cotone, evitare la flotta dell’Unione e consegnare il carico a Cuba. La banca ottiene condizioni molto vantaggiose: una commissione del 5% per l’investimento e il diritto di acquistare i buoni al 77% del loro valore nominale, sapendo che il prezzo di lancio è pari al 90% di tale valore. 
Le banche Rothschild e Barings rifiutano di partecipare all’investimento, che viene dunque realizzato dalla sola banca Erlanger sulle piazze di Londra, Parigi, Amsterdam, Francoforte e Liverpool; quest’ultima è la grande piazza internazionale del cotone. La richiesta di buoni è molto alta. Dopo l’emissione, il prezzo delle obbligazioni sale dal 90 al 95% del nominale, poiché i sottoscrittori devono versare solo il 15% del controvalore prima di saldare il complemento. Ben presto il prezzo comincia a fluttuare bruscamente e scende sotto il 90 per cento.
Con molta discrezione la banca Erlanger procede a diversi acquisti per sostenere le quotazioni. In effetti gli investitori si interrogano sulle clausole di pagamento dei buoni. La banca Erlanger minaccia i Confederati di sospendere l’operazione se il tesoro della Confederazione non utilizza parte dei quattrini dell’emissione già incassati. In totale, sembra che circa sei milioni siano stati impiegati per evitare il crollo delle quotazioni. Il denaro raccolto con i buoni viene usato per acquistare materiale in Europa e per fabbricare navi. Altri junk bonds, che comportano una clausola di rimborso per il Sud dopo la fine della guerra, sono stati piazzati ad Amsterdam. Il valore dei due tipi di buoni, quelli emessi in dollari per 1,5 milioni e quelli emessi in sterline inglesi e franchi francesi, scendono dopo le disfatte di Gettysburg e Vicksburg, per crollare dopo la vittoria del generale Sherman ad Atlanta, il 22 luglio 1864, che annuncia la disfatta totale degli Stati del Sud. 
Va segnalata la forte speculazione sul cotone durante l’intero corso della guerra: una balla può essere acquistata nel Sud a 100 dollari e rivenduta a New York per 500. Lincoln concede ai suoi amici e a certi suoi associati permessi speciali per acquistare il cotone dal Sud. Al Nord spesso c’è mancanza di cotone e le autorizzazioni hanno una logica economica. Lincoln compra così le simpatie degli industriali per le successive elezioni.