il Fatto Quotidiano, 7 agosto 2021
Agosto, parlamento mio non ti conosco
Cigolano di gran carriera le rotelle dei trolley sui pavimenti dei Palazzi, si svuotano emicicli e transatlantici: la lunga vacanza dei parlamentari è cominciata. Giovedì si sono chiuse le porte del Senato, ieri quelle della Camera. Non se ne parla più per un mese: gli eletti non torneranno ai loro scranni prima del 6 settembre. Trenta giorni tondi per i deputati e 31 per i senatori, i costumi parlamentari non cambiano, al massimo si allungano: le ferie del 2021 durano una settimana in più dell’anno scorso.
Eppure, nell’estate operosa del Covid e dei piani nazionali di resilienza, le cronache dei grandi giornali ci raccontano del lavoro incessante del presidente del Consiglio, praticamente ostaggio di Palazzo Chigi. Un uomo che non vuole nemmeno sentire la parola “ferie”, come nel racconto ammiratissimo di Marcello Sorgi su La Stampa: “Quest’anno nessuno dei ministri sa ancora quando e per quanto potrà staccare: chi ha chiesto, non ha trovato risposta da parte di Draghi. Il quale Draghi, ovviamente, ritiene che in un anno eccezionale come quello che stiamo vivendo l’idea stessa di vacanza, nel senso di allontanamento, distacco, pausa prolungata, non abbia senso”.
Lo spirito di rinascita nazionale incarnato dal premier non ha contagiato però i parlamentari, la più vilipesa delle categorie della Casta, la più esposta a venti e venticelli populisti. Loro no, non rinunciano: in vacanza ci vanno eccome, nonostante l’opera moralizzatrice del Vate di Palazzo Chigi. Tra le mura di Montecitorio è rimasto, forse per sbrigare faccende personali, giusto il renziano Ettore Rosato, che risponde dal suo ufficio di vicepresidente della Camera. “Tanti saluti al Fatto Quotidiano dalla mia scrivania”, ci scrive. Lo avvertiamo del rischio di rimanere chiuso dentro, ma è intrepido: “Conosco le uscite di emergenza”.
Qualcun altro è meno cordiale. “Andate a fare in culo”, strilla Maurizio Gasparri, al telefono da Spinaceto (o dalla Garbatella, non si capisce bene). Il senatore berlusconiano – ne deduciamo – non ritiene eccessivo il mese di vacanza dei parlamentari. “Sto lavorando, io, sto raccogliendo le firme per le liste delle elezioni comunali. Andate a fare in culo”. E due. “Affanculo lei, il Fatto Quotidiano e i parassiti come voi. Sono in giro a portare certificati, perché gli uffici della Procura di Roma si degnano di restare aperti solo dalle 12.30 alle 13.45”. La vita agra di Gasparri. “I dirigenti politici sono gli unici veri lavoratori d’Italia, e io faccio il dirigente politico. Ciao parassita”.
Il suo ex collega Lucio Malan, appena passato a Fratelli d’Italia, ha uno stile un po’ più british, ma tiene lo stesso il punto: “Guardi che il Bundestag tedesco ha chiuso il 24 giugno e ha aggiornato la seduta successiva per il 7 settembre. Quelle sì, sono vacanze lunghe”. In Germania però ci sono le elezioni, il Parlamento va rinnovato. “È vero, ma è sempre così, giorno più, giorno meno. Noi comunque non abbiamo problemi, siamo sempre lieti di essere convocati se ce n’è bisogno. Siamo pronti a venire in Parlamento a farci privare delle nostre facoltà a colpi di fiducia”. E Super Mario, che in vacanza non ci va proprio? “Siamo commossi che Draghi lavori ad agosto – ride Malan, ancora un filo velenoso – ma è una cosa perfettamente normale per un capo del governo. D’altra parte, da quando è cessato dalla carica di presidente della Bce a quando è stato nominato premier non mi pare abbia lavorato affatto. Ha avuto una vacanza di un anno e mezzo, può lavorare questo mese, ha tutto il nostro appoggio morale”.
Non ci sono più nemmeno i grillini di una volta. Gli eletti dei 5Stelle fino a qualche tempo fa avrebbero messo alla berlina la Casta balneare e le sue generose tradizioni estive. Il senatore M5S Andrea Cioffi si concede una mezza battuta sul calendario generoso varato dalla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati (“Vien dal Mare”), ma poi si fa serio: “Certo, in linea squisitamente teorica le ferie della gente comune e dei lavoratori normali durano 15 giorni o poco più. Però guardi che io sto lavorando ancora: sono impegnatissimo nella campagna elettorale per le elezioni comunali di Salerno. È una grande campagna, stiamo costruendo una coalizione molto ampia intorno a una figura civica, una preside di un istituto salernitano. Una importante alternativa all’attuale sindaco, ovviamente legato a Vincenzo De Luca”. È andato un po’ fuori tema. “Il problema, stringi stringi, non sono le ferie, ma l’attività parlamentare. Bisognerebbe che ogni tanto le Camere fossero tenute nella dovuta considerazione, mi pare che il governo sia troppo dominante”.
Anche il leghista Edoardo Rixi trasuda stakanovismo: “Oggi sono nel mio ufficio a Genova, domani vado a Savona per impegni politici. Me ne starei più volentieri alla Camera, se fosse aperta: almeno lì ho un ufficio. Chieda al presidente Fico”. Gli fa eco il collega senatore Gian Marco Centinaio: “Il problema è che si lavora dal martedì al giovedì, mica le ferie d’agosto. Ma se dev’essere l’ennesimo fumo negli occhi che gettiamo agli italiani, bene, fateci lavorare anche a Natale e a Ferragosto. Io quest’anno ho 5 giorni di vacanza”.
Il deputato del Pd Stefano Ceccanti sfoggia serenità epicurea: “Al di là della retorica su Draghi, è normale che il governo sia sempre in attività. Ma non penso che abolire le vacanze renda le persone più sagge, una pausa fa bene a tutti, in ogni settore”. Il compagno dem Emanuele Fiano ne fa una questione di qualità: “C’è chi lavora seriamente, con dignità e onore, tra commissioni, aula, mozioni, interrogazioni, studio e altro. E poi c’è chi partecipa all’1% delle sedute e viene in aula solo per sprofondare nel suo seggio. Ma se uno vuole lavorare, ce n’è da mattina a sera. A prescindere dalle vacanze”.
Il renziano Michele Anzaldi, infine, si abbandona a un ragionamento un po’ scombinato, a tratti lisergico: “Un mese forse è troppo, specie perché siamo in tempi di pandemia. Però in fondo che vuol dire chiusura dell’attività? Alcuni parlamentari se li chiami ti rispondono, anzi sono proprio loro che ti chiamano per mandarti i comunicati e le loro dichiarazioni. E poi se uno non va alle Maldive o a fare safari in Africa, ma resta vicino, in Sicilia, Toscana o Liguria… grazie alla tecnologia, siamo tutti collegati. Poi, certo, l’attività parlamentare è bloccata, ma anche al di fuori delle pause estive. Mica per colpa di Draghi, eh, ma per fare una legge servono le strutture, e le strutture sono a Palazzo Chigi. Inutile andare a cacciare i fantasmi, è così da tempo”.