Corriere della Sera, 7 agosto 2021
Federica Panicucci e il compagno Marco Bacini
Federica Panicucci e il compagno Marco Bacini non hanno dubbi su quale sia il loro posto del cuore: Venezia. «È la città che ci ha fermato nella mente un’immagine felice», dice lei. «Ci torniamo spesso, perché è romantica di suo e perché lì abbiamo ricordi splendidi», fa eco lui, che propose la laguna per il loro primo weekend insieme. «Lo feci», racconta, «perché non c’è niente di simile al mondo». E Federica: «Scusa se interrompo. Dillo bene: “Una città unica per una donna unica”». Si sorridono con gli occhi, si sfiorano le mani. Ora, lui guarda solo lei: «Non avrei mai potuto portarti in nessun altro posto». La conduttrice di Mattino 5 e l’imprenditore stanno insieme dal 2016, questa è la prima intervista in coppia. Sembra si siano fidanzati ieri.
A che punto della vostra storia eravate?
Federica: «All’inizio. Però, io ero già completamente innamorata. Se no, non avrei mai accettato l’invito».
Cartoline veneziane di quella prima volta?
Federica: «Io ne ho una. Non so se è la stessa... Un frame della vista dalla nostra camera all’Hotel Gritti, noi due affacciati, abbracciati, con questo scorcio incantato di Venezia. Senza dirci nulla. Non ce n’era bisogno». Marco: «Si vedeva l’Isola di San Giorgio... Ma la mia cartolina è serale: la prima cena da soli, sul Canal Grande, con le luci sull’acqua, un’atmosfera così perfetta da sembrare finta». Federica (guardandolo in tralice): «...Con la donna della tua vita di fianco». Marco: «Mano nella mano».
Le tappe immancabili, quando ci tornate?
Federica: «Io non salto mai il giro in gondola». Marco: «Forse dovremmo dire Palazzo Ducale, Piazza San Marco... Anche, ma il giro in gondola con foto sotto il Ponte di Rialto – è vero – c’è sempre». Federica: «Io sono proprio la classica turista. Giro anche tutte le bancarelle. L’ultima volta lui è impazzito perché ho visto tutti i banchi per trovare un ventaglio di pizzo che sventagliasse bene. E poi compro i magneti da attaccare al frigorifero, i ninnoli di Murano, ho il cavalluccio marino, le tartarughine…».
Marco, perché ride?
«Perché sta ore a scegliere i souvenir, poi li porta a casa e li mette nel cassetto». Federica: «Non è vero. Il ventaglio lo uso, i vetri hanno la loro mensolina. E poi, mi piace dare soddisfazione ai negozianti».
Quando avvengono queste fughe a Venezia?
Federica: «L’ultimo anno e mezzo è stato critico». Marco: «Ci siamo stati a inizio autunno, quando era vuota». Federica: «Era incredibile: senza un turista, in tutto il suo splendore. Mi auguro di non vederla mai più così, ma averla vista è un ricordo indelebile. Più volte, a Mattino 5, mi sono collegata con l’acqua alta e doverla raccontare in ginocchio mi ha fatto male. Ci torneremo presto, non so quando. Organizza sempre Marco, a sorpresa. Ho già pronto un abito lungo, color nebbiolina di laguna». Marco: «Le valigie di Federica sono leggendarie. Per la prima vacanza insieme, aveva un baule di 66 chili». Federica: «Era per una settimana, gli avevo chiesto: porto una valigia o due? E lui: ma va, una sola».
Un’altra immagine da Venezia?
Federica: «Io di notte, nei vicoli vuoti, stretta a lui, sui tacchi alti».
Nessuno riesce a camminare a Venezia coi tacchi alti.
Federica: «A una cena elegante, a me piace essere bella. Sopporto, inciampo. Da sola, non mi sognerei mai, ma con Marco a cui attaccarmi è un’altra cosa. E poi facciamo solo due passi al chiaro di luna. Quindi, prendiamo un taxiboat. Abbiamo un video meraviglioso di notte, davanti a Santa Maria della Salute».
Che cosa succedeva di così meraviglioso?
«Marco mi guardava con occhi con cui mi guarda solo lui. Mi guarda in un modo in cui non sono mai stata guardata in vita mia. Hai visto, Marco, che sviolinata?».
Voi due litigate mai?
Federica: «Ci confrontiamo». Marco: «“Ci confrontiamo” è un modo elegante di dirlo». Federica: «Discutiamo. Ognuno esprime le sue ragioni. Lui è più pacato di me, io m’infiammo».
Chi cerca chi per fare pace?
Federica: «Lui, sempre». Marco: «Perché sono diplomatico». Federica: «Perché hai sempre torto». Marco: «No, ma sono un mediatore e mi piace sistemare le cose velocemente».
Così romantici lo eravate già o ci si diventa quando si è molto innamorati?
Marco: «Io non lo ero. Lo sono diventato con lei». Federica: «Non lo è di natura, ma capisce quando c’è bisogno di dolcezza. Ed è stato bravo ad ammorbidire alcuni tratti, è un viaggio che facciamo insieme: lui capisce cosa desidero, anche solo una telefonata, uno sguardo, e così io con lui».
E lei, Federica, era così romantica anche prima?
«Per me, l’ho capito a Venezia, il romanticismo è arrivato solo con l’amore vero».