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 2021  agosto 07 Sabato calendario

Biografia di Filippo Tortu

Quanto vale l’ultima frazione di Filippo Tortu? Tutta una vita, più un centesimo. Quel centesimo che ha strappato all’inglese Mitchell-Blake con un tuffo sul traguardo. «Così ho fatto la differenza: mi tuffavo da bambino quando ero avanti di 10 metri, mi tuffavo quando ero indietro. Gli altri mi prendevano in giro e io pensavo, boh forse ho sbagliato sport!».
Gli ultimi cento metri di Tortu sono stati commoventi. Ha staccato il canadese De Grasse, ha recuperato Mitchell-Blake, ha dato una testata all’aria pur di protendersi il tanto che bastava per regalare all’Italia la medaglia d’oro che non aveva mai vinto. E soprattutto ha ritrovato se stesso.
Dopo essere stato il primo italiano a perforare il muro dei 10 secondi sui cento metri (9”99 al meeting di Madrid nel 2019), il talentuoso 23enne di Milano che corre inseguendo il mito di Livio Berruti si era un po’ perso. Nel frattempo è venuto fuori con prepotenza Marcell Jacobs, col rischio che due stelle nello stesso firmamento potessero non andare d’accordo. A Tokyo, poi, sembrava l’inizio di una zona d’ombra: Filippo non è riuscito a qualificarsi per lafinale dei 100, Marcell in quella finale ha fatto il miracolo dei miracoli. Nell’ultima frazione della staffetta, Tortu ha scaricato delusione e rabbia. «Ogni centimetro della gara conta...ogni centimetro si porta dietro una storia di fatica e sacrifici. Mi ha ripagato il fatto di averci creduto da sempre».
L’atleta delle Fiamme Gialle, allenato da suo padre Salvino (ex velocista, sardo di Tempio Pausania) si è messo le mani nei capelli quando ha tagliato il traguardo. «Quel centesimo è da dividere per quattro». Ha pianto tre volte nella sua vita, sempre in qualche modo per i Cinque Cerchi: la prima quando si sono qualificati alle Olimpiadi giapponesi, la seconda nell’allenamento prima della finale della 4x100 («ho incrociato lo sguardo di Davide Manenti, il nostro capitano, la figura più importante che ho avuto, io ho sorriso, lui ha sorriso, e mi sono venuti i lacrimoni»), la terza mentre guardava il tempo sul tabellone e Lollo Patta correva ad abbracciarlo. «Ancora Italia-Inghilterra – scherza il Tortu ritrovato – un centesimo che vale come un rigore: it’s coming to Rome, di nuovo».