ItaliaOggi, 5 agosto 2021
Periscopio
I pentastellati tireranno avanti con qualche accordicchio per un po`. Ma nel frattempo il capitale di credibilità residuo scenderà ancora. Per il governo non è un problema, i numeri ci sono comunque, anche in caso di scissione. Matteo Renzi (Laura Cesaretti), il Giornale.
Frau Angela Merkel vale da sola 5 o 6 milioni di voti. Si votava cristianodemocratico perché c?era lei. Se avesse cambiato idea in primavera, oggi è troppo tardi, non ci sarebbe stata partita. Nonostante i suoi sforzi, il designato successore, Armin Laschet non è all’altezza. Roberto Giardina. Italiaoggi.
La Cassazione per i giornalisti italiani: quando annulla una condanna lascia “irrisolto” o “impunito” il caso e quando la conferma “fa giustizia”. Valerio Spigarelli, Il Riformista.
E’ stato alla Cattolica che ho incontrato il conte Archinto. Dolce, gentile. Oddio, forse un po’ troppo. Chiariamo una cosa: a me Alberico piaceva, gli volevo bene e del fatto che fosse nobile non me ne importava niente. Però dopo il matrimonio mi portò a vivere con i suoi. Con sua madre. E ho detto tutto. Poi abbiamo fatto cinque figli. In soli sette anni, eh.Tanti. E quando nacque l’ultima andai dal mio ginecologo e gli dissi: «Adesso basta, chiudi tutto». Lui rispose: «Te lo stavo per dire io». Rosellina Archinto (Roberta Scorranese). Corriere della Sera.
Gherardo Guidi, patron della Capannina di Forte dei Marmi, ha ottant’anni ben portati e 50 passati a inventare le estati in faccia a questo mare con le spalle protette dalle Apuane, fornitrici di materia prima per Michelangelo e di una certa brezza serotina che convinse il medico degli Agnelli, quando Gianni era bambino, che quello era il luogo ideale per far prendere bagni di sole e di mare alla nidiata più in vista dell’Italia con ancora un re. Pierluigi Vercesi. Corriere della Sera.
Mi alzo, a Milano, dai tavolini di Angela ristorato da una bevanda semplice e efficace: Coca zero, fetta di limone e tanto ghiaccio. C’è poca gente in giro. Andate via dal dehor le due famigliole vocianti con tre bambine e due cani, sembra che si sia svuotata la strada. È il silenzio tipico del dopolavoro pacioso dell’estate in città. Una brezzetta gentile mi accarezza la pelle. E, avviandomi lentissimo verso casa, rifletto. Questa faccenda dei lavori della facciata che stanno durando il doppio del previsto mi ha bloccato per tutta l’estate a Milano. Ma dopo tutto non mi sembra una condanna insopportabile. In fondo dove si può vivere, riposare, leggere, scrivere meglio che a casa propria con tutte le comodità a disposizione? Compresi un piacevole bar dietro l’angolo e una trattoria napoletana appena due passi più in là, oltre che i saluti della gente del e dell’ Aldo, il barbiere pugliese, che passa a mostrarmi il suo ultimo affare: una splendida bici per ottanta euro. Gianni de Felice, ItaliaOggi.
Laura Alessandrelli va fiera della nomina alla guida del foglio (la Gazzetta Ufficiale) che il 27 dicembre 1947 pubblicò, in edizione straordinaria, «la nostra magnifica Costituzione». Avrebbe voluto laurearsi in fisica, «ma sin dai primi esami mi accorsi dell’errore: più delle leggi che regolano l’universo m’interessavano quelle che governano l’uomo». È uscita a 24 anni dalla Sapienza con una laurea in giurisprudenza. È stata per 6 anni magistrato di frontiera in Sicilia e per altri 12 giudice di sorveglianza a Roma, prima di diventare gip nella stessa città. Dal 2018 è fuori ruolo al ministero della Giustizia, al numero 70 di via Arenula. È lì che ha sede, al piano terra, la redazione della Gazzetta Ufficiale, dieci persone in tutto. Laura Alessandrelli, responsabile della Gazzetta Ufficiale (Stefano Lorenzetto). Corriere della Sera.
La Lega di Bossi era un partito del Nord secessionista e anti-meridionalista. Umberto Bossi aveva disprezzato pubblicamente la bandiera italiana e aveva detto cose terribili su Roma e su tutto il Sud. Era un partito regionale. Oggi è tutto un altro mondo. Salvini mette sempre la mascherina con il tricolore. Sottolinea in ogni modo che la Lega vuol essere un partito nazionale italiano. Poi se la qualità dei suo dirigenti sia migliorata o peggiorata, non lo so. Ma di certo la Lega ha cambiato orientamento. Antonio Martino, ex ministro della difesa, ex Forza Italia (Fausto Carioti), Libero.
Se riusciamo a collegare, in un unico plesso, il comparto dei musei vaticani, musei capitolini, musei di stato e musei privati, Roma avrà una potenza di fuoco in grado di far impallidire il Louvre. E’ quello che voglio fare se sarò nominato assessore alla Cultura di Roma. Vittorio Sgarbi. La Verità.
Trump, agendo contro il globalismo ha colto una reazione di rigetto tra le classi lavoratrici. Queste avevano capito di essere state fregate. I patti di libero scambio erano accordi firmati da altri nell’interesse di altri. Non il loro. Federico Rampini, saggista (Fabio Dragoni), la Verità.
Io sono un liberalsocialista. Draghi è di sinistra o di destra? E Conte che ha governato con la destra e con la sinistra? Certe collocazioni rischiano di essere pasticciate. Di certo, in un ballottaggio, non sosterrò mai la Raggi perché la Raggi ha cambiato idea su tutto. Non è credibile. Carlo Calenda. (Alessandro Trocino), Corsera.
Che fare per convincere tutti a vaccinarsi senza imporre un obbligo, stante che siamo una repubblica parlamentare? Verso gli (scafati) politici Draghi ha usato la stessa tecnica del Ceo quando il suo Board ha azionisti divisi e rissosi (io lo chiamavo: “management by emotional blackmail”) e se ne avvale con grande abilità tattico-psicologica. Un esempio recente: sceglie una frase infelice di Matteo Salvini sulla vaccinazione degli under 40, la stigmatizza, con un sgradevole eccesso di violenza verbale, ma crea così un’atmosfera “pendant” per prendere la decisione di porre la fiducia sul decreto Cartabia (il suo vero obiettivo). In un colpo solo rimette così lui e Giuseppe Conte al loro posto, di seconda fila. Lascia poi a Roberto Speranza la bassa cucina del green pass, documento già imbarazzante per sua natura, figurarsi se scritto e gestito da burocrati e virologi ideologizzati. Riccardo Ruggeri. ItaliaOggi.
Noi italiani abbiamo una grande cultura ma, a differenza dei francesi e dei russi, non abbiamo una grande letteratura universalmente riconosciuta (anche se siamo convinti del contrario). Dante è considerato unanimamente il più grande poeta di sempre, ma la notorietà di Leopardi e Manzoni (per citare due autori amatissimi) si ferma e Mentone e a Capodistria. Aldo Cazzullo. Corriere della Sera.
Non siamo nati solo per soffrire, ma anche per far soffrire. Roberto Gervaso.