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 2021  agosto 04 Mercoledì calendario

Periscopio

Mario Draghi grazie al suo standing internazionale e alla sua capacità di decidere, aggiunte alla diabolica abilità con cui comunica, si è posto come leader del partito che non c’è. Ha indicato l’ovvio come strategia: con una vaccinazione a tappeto, i morti si riducono, così le terapie intensive, così le ospedalizzazioni. Riccardo Ruggeri. ItaliaOggi.

Sotto la cipria del riformismo, il Pd di Letta si è subordinato ai 5 stelle, che sono nel caos. Questo è un grandissimo errore. Carlo Calenda. (Alessandro Trocino), Corriere della Sera.

Quota 100 avrebbe dovuto agevolare il pensionamento senza penalizzazioni delle donne, che hanno in genere un percorso contributivo meno costante e lineare, ed invece ad usufruire in misura maggiore dei benefici di Quota 100 sono stati i maschi. Marcello Gualtieri. ItaliaOggi.

L’elettorato sceglie un leader che abbia un partito alle spalle, ma non vota un partito che non si conosce solo perché ha un leader. I partiti personali, quando non c’è alla guida Silvio Berlusconi, non funzionano. Lo si è visto anche con Matteo Renzi e Italia viva. Paolo Natale, consulente Ipsos (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.

Giudicare male il prossimo resta l’unico sport olimpico in cui tutti vinciamo la medaglia d’oro. Massimo Gramellini. (Corriere della Sera).

Come ministro dei trasporti, Giovannini non starebbe facendo un granchè (unico suo merito. non far rimpiangere il predecessore Paola De Micheli, ma per quello sarebbe basta to anche un carciofo lesso). Mario Giordano. La Verità.

Trump ha avuto il merito di dare una spallata forte al pensiero unico neoliberista secondo cui il globalismo era l’unica possibile ideologia del nostro tempo. Federico Rampini, saggista (Fabio Dragoni), la Verità.

Non accetto che quando dici Parigi pensi al Louvre, e quando dici Roma pensi alla mafia. Siamo impazziti? Con ottanta musei e siti archeologici ovunque, come assessore alla cultura della capitale mi divertirò come un matto. Terrò tutto aperto, anche di notte. Vittorio Sgarbi. La Verità.

Oggi non ha nessuna tessera in tasca. Sono stati iscritto a Forza Italia e al Partito liberale e in entrambi i casi me ne sono un po’ pentito. Di Forza Italia non molto, del Pli parecchio: facevo parte di una minoranza composta da un sola persona… Antonio Martino, ex ministro della difesa, ex FI (Fausto Carioti), Libero.

Il centrodestra, con la sua penosa ricerca dei candidati sindaci in città di grande peso nazionale, mostra i segni di una situazione in cui non si è andati alle urne quando si doveva e in compenso si hanno ogni giorno rilevamenti delle scelte virtuali di voto che impongono di fatto una permanente campagna elettorale con annessa competizione anche tra alleati. Lodovico Festa. (Studi Cattolici).

Nella lotta contro la mafia sono per la linea dura. Porto il cognome di Diego Tajani, mio avo, procuratore del re a Palermo che denunciò infiltrazioni della mafia nella polizia, Ma la mafia non si combatte solo con i giudici. Anche con una maggiore presenza dello stato. Antonio Tajani, vicepresidente FI, (Virginia Piccolillo), Corriere della Sera.

Strombazzato da media e social era in agenda il primo face to face tra SuperMario e Giuseppi. I giornali hanno riportato che, per sembrare riservato, il premier defenestrato è entrato dal portone secondario. Varcata la soglia, il piglio di Conte si è subito sgonfiato dopo aver registrato che Draghi gli aveva dato udienza, come confermano i testimoni, per appena 15 minuti. Al contrario di quanto raccontato dalle cronache grilline, l’ex avvocato degli italiani non ha affatto sbattuto i pugni sul tavolo, ma ha dato subito il suo appoggio. Ma qui il coupe de théâtre, frutto, sembra, di una trovata di Rocco Casalino. Uscendo dall’incontro, il cittadino onorario di Volturara Appula, pare abbia chiesto sommessamente a Draghi, che è rimasto basito, se poteva usufruire di un salottino riservato per fare delle telefonate urgenti. Con chi si sia intrattenuto non lo sapremo mai, anche se in realtà, più che stare al telefono, sembra abbia solo camminato per la stanza. Pare che quello del salottino sia stato solo uno stratagemma per allungare i minuti del breve incontro con SuperMario. Luigi Bisignani. Il Tempo.

La storia del Metropol (soldi russi alla Lega) è stata ferma cinque mesi prima di spuntare da un sito americano. Possibile che i servizi segreti italiani, quelli su cui aveva le deleghe Conte non avvisino Salvini? Vuol dire che li aveva contro, era uno zombie che camminava. Siamo sempre lì, il Deep State è decisivo. Citofonare a Berlusconi: anche lui era anomalo, nemico dell’establishment e gliel’hanno fatta pagare. Lo hanno chiamato e gli hanno detto: con lo spread a 500 le tue aziende vanno al macero. E lui è andato a casa. Roberto D’agostino, Dagospia.

In Germania torna lo spettro dell?inflazione. A luglio i prezzi al consumo sono aumentati del 3,8 per cento. Per la prima volta dopo 13 anni, dal 2008, si supera il limite del tre per cento, oltre il quale si comincia a evocare Weimar, e la tragica inflazione che contribuì a portare Hitler al potere. Un?esagerazione, ma i tedeschi hanno la memoria lunga. In fondo, è la storia dei nonni. La Costituzione tedesca in un articolo ricorda l?inflazione e l?obbligo di combatterla, come per statuto è compito della Bundesbank, la banca centrale nazionale. Roberto Giardina. ItaliaOggi.

Il sole si sta adagiando sul mare quando lo scorgo oltre la fila degli ombrelloni. Cammina a un metro dall’ultima onda che lambisce la spiaggia. Sembrerebbe una scena tratta da Morte a Venezia nella versione cinematografica di Luchino Visconti, non fosse che sto tallonando l’autore di Vita a Forte dei Marmi, Gherardo Guidi, l’uomo della Capannina, il locale in riva al mare più longevo al mondo. Sembra stia parlando: «Scusi, è al telefono?». «Ma quando mai. Parlo con i gabbiani. Non vede come sono belli. Un giorno o l’altro scrivo un libro di dialoghi con i gabbiani». Pierluigi Vercesi. Corriere della Sera.

I pericoli voglio affrontarli a testa bassa. Preferisco non vederli in faccia. Roberto Gervaso, scrittore.