Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  agosto 04 Mercoledì calendario

Parla la fidanzata di Tamberi

«Mi sento su un altro pianeta, ancora non ci credo. È un sogno che nemmeno io immaginavo così bello». Chiara Bontempi conosce Gianmarco Tamberi da quando aveva 14 anni, oggi ne ha 26 eppure Gimbo riesce ancora a sorprenderla. Con l’oro olimpico nel salto in alto nell’indimenticabile domenica che, complice Jacobs re dei 100 metri, ha cambiato lo sport italiano, certo. Ma non solo.
Chiara da dove iniziamo?
«Dall’avvicinamento difficile a un’Olimpiade posticipata di un anno. Vista la stagione estiva, gli alti e i bassi, le difficoltà e i dubbi, io non avevo certezze. Gianmarco, evidentemente, sì».
Cosa ha scoperto di lui che già non sapesse?
«Sapevo che è un ragazzo sensibile e forte, bello come il sole, dentro e fuori. Non lo immaginavo così forte! La sua concentrazione, la capacità di gestire emozioni così intense mentre l’asticella saliva fino a 2,39… Prima della finale gli ho mandato un messaggio ma le mani mi tremavano, non trovavo le parole. Lui mi ha risposto serafico: goditi la gara, al resto penso io».
Dov’era allo stadio?
«Per le norme anti Covid non ho potuto accedere allo stadio. Ma è stata fatta un’eccezione per la premiazione».
Nella scelta di non tingersi i capelli né rasarsi a metà la barba c’è il suo zampino?
«Al naturale è la versione che più mi piace di lui: pulito, senza fronzoli, un altro segnale di crescita. Ma anche le sue uscite stravaganti fanno parte della sua personalità giocosa. Gimbo non è mai finto».
Nella notte del trionfo ha detto: Chiara ha messo la mia vita davanti alla sua.
«Lo scambio è reciproco. Una delle cose che mi piace di Gianmarco è che mi mette sempre al primo posto, mi coccola con dei regalini dopo gli esami, tante piccole cose. Un Natale mi regalò un anellino, lo infilò in una scatolina attaccata a un palloncino che ho dovuto far scoppiare… Nei momenti bui ci stiamo accanto a vicenda».
I l momento più buio del campione olimpico?
«Dopo l’infortunio, quando ha saputo che la prima operazione non sarebbe bastata: ne serviva una seconda. Lì è stata tosta, l’ho visto vacillare. Però ha sempre saputo risollevarsi. Ci siamo risollevati insieme».
E ora è in una fiaba.
«Sapevo che dovevamo investire su di noi e su un sogno condiviso, inseguito per 5 lunghi anni. L’ho accompagnato alle visite mediche, dai fisioterapisti, nelle sale d’attesa. Volevo farlo, volevo essere presente. Rifarei tutto. Siamo innamorati, fortunati, in sintonia. Siamo una squadra».
Non resta che parlare della data delle nozze.
«La proposta c’è stata, alla vigilia della partenza, era sui social. La data ancora non c’è: se tutto va bene tra l’estate e l’autunno 2022».
Il rivale Barshim, con cui ha diviso l’oro di Tokyo, come testimone di nozze?
«Siamo stati al suo matrimonio, in Svezia. Gimbo e Mutaz hanno un rapporto bellissimo, un’amicizia vera, a Firenze siamo stati tutti a cena con i miei. È qualcosa che va oltre lo sport, per questo la loro decisione di condividere la vittoria ha colpito tutti. Quando con Gimbo torneremo sulla terra, penseremo al matrimonio. E Barshim sarà l’invitato d’onore».