Anteprima, 30 luglio 2021
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Biografia di Lydia Buticchi Franceschi
Lydia Buticchi Franceschi (1923-2021). Madre di Roberto Franceschi, militante del Movimento studentesco, ucciso fuori dall’Università Bocconi da un colpo di pistola sparato dalla polizia il 23 gennaio 1973. «Studente modello sin dal Liceo scientifico Vittorio Veneto, Roberto era iscritto al secondo anno della facoltà di Economia e Commercio della Bocconi, con un libretto pieno di trenta. Allo studio aveva sempre unito la passione politica, e quel 23 gennaio a un’uscita di famiglia (c’era un biglietto anche per lui) aveva preferito la militanza. Con il marito Mario, la figlia Cristina e l’avvocato Marco Janni, nel 1996 Lydia decise di utilizzare il risarcimento ricevuto dal ministero dell’Interno per dare vita a una Fondazione no profit che desse continuità agli ideali e ai valori civili e morali di Roberto. La sua storia è stata raccontata nel 2020 in Perché non sono nata coniglio (Edizioni Alegre), scritto da alcuni amici riuniti nel Collettivo N23. Nata a Odessa, in Unione Sovietica, da Amedeo Buticchi, comunista fuggito dall’Italia per non finire nelle carceri fasciste, e Lidia Pavani, italorussa che aveva abbandonato le proprie origini borghesi per sposare la causa della Rivoluzione. Lydia prese il nome dalla madre, morta misteriosamente pochi giorni dopo la sua nascita. Tornata in Italia con il padre e rimasta orfana a dodici anni dopo che questi fu ucciso dal cognato in camicia nera, partecipò alla Resistenza come staffetta partigiana, diventando insegnante e poi madre di due figli, fino a quel 23 gennaio 1973» [Morosi, CdS]. I funerali si terranno domani alle 11 al Cimitero di Dorga nel Comune di Castione della Presolana, in provincia di Bergamo.