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 2021  agosto 03 Martedì calendario

Merkel da sola vale 6 milioni di voti

Frau Doktor Bundeskanzlerin Angela Merkel, la signora dottoressa e cancelliera, va in pensione dopo il voto del 26 settembre, finisce un’era, e i tedeschi sono confusi. I sondaggi si susseguono contraddittori, e non sono neanche coerenti. Cala un candidato ma sale il suo partito, oppure il contrario. La lotta si svolge in discesa, a meno di due mesi dalle elezioni, in un’estate travagliata da alluvioni e disastri nelle fabbriche, perdono un po’ tutti.
Su un dato si è d’accordo: Frau Angela vale da sola 5 o 6 milioni di voti. Si votava cristianodemocratico perché c’era lei. Se avesse cambiato idea in primavera, oggi è troppo tardi, non ci sarebbe stata partita. Nonostante i suoi sforzi, il designato successore, Armin Laschet, non è all’altezza. Ora si scopre che anche lui ha copiato un suo libro, uscito nel lontano 2009, come la rivale Annalena Baerbock, il cui plagio è fresco di quest’anno. Non capisco la smania dei politici di sfidarsi anche in libreria. Non hanno il tempo di scrivere di persona, come si giustificano, ma potrebbero almeno leggere quel che porta la loro firma. I collaboratori sono giovani, convinti che quel che si trova in rete appartenga a tutti, e lavorano in fretta con il copia e incolla, e saranno magari pagati poco, ma si sa che ormai con una app ti scoprono in un minuto.
Nella scala di gradimento, che va da più a meno 5, Armin è sceso negli ultimi giorni da un già deludente più 0,5 a meno 0,2. Frau Annalena è stabile a meno 0,5. Negli ultimi giorni non ha compiuto altri errori. Il leader socialdemocratico Olaf Scholz ha un gradimento di più 1,2. Purtroppo non voterebbero per il suo partito, la Spd galleggia sempre intorno al 15, con qualche balzo sporadico a 17, per poi tornare indietro. Come nel calcio, un bravo giocatore non può vincere da solo, se i compagni in squadra hanno il vizio di fare autorete. In questa scala, in testa sempre Frau Angela con più 2,6. Non male dopo 16 anni al potere, e sapendo che ormai pensa di godersi la pensione.
In un’elezione all’americana, solo il 13% vorrebbe Armin come cancelliere, sette punti in meno rispetto a due settimane fa, prima dell’alluvione. E la rivale Annalena è alla pari, sempre con il 13, i tedeschi non hanno fiducia neanche nei verdi per lottare contro il clima. Il suo partito, se si fosse votato domenica, sarebbe arrivato al 19, la Cdu/Csu pur con Laschet è sempre prima con il 27. L’Spd di Scholz arriva al 17, a un passo dal secondo posto.
Il risultato è influenzato dall’età. Secondo un altro sondaggio, tra chi ha più di 60 anni, Armin Laschet balza di prepotenza in testa con il 41% di gradimento, mentre tra i giovani elettori, fino a 34 anni, crolla al 26%. Risultato opposto, com’era prevedibile, per Annalena Baerbock: il 41% dei giovani preferisce la candidata verde, mentre nella fascia sopra i 60, appena il 18 ha fiducia in lei.
Purtroppo per Annalena, i tedeschi come gli italiani continuano a invecchiare. Appena il 14,4% degli elettori ha meno di 30 anni, il 19,6% è tra i 50 e i 59 anni, il 16,9% tra i 60 e i 70, e il 21,3% degli elettori è sopra i 70 anni. In totale, calcola la Süddeutsche Zeitung, i maturi o gli anziani raggiungono il 57,8%, pari a quasi 35 milioni.
Mentre in Italia dopo decenni di rigida divisione, tra comunisti e democristiani, gli italiani si sono lasciati sedurre grazie a Mani pulite dal cambiamento, votando per Forza Italia o la Lega, infine per i 5Stelle, i tedeschi tradizionalmente hanno paura del nuovo. Nel 1957, Konrad Adenauer conquistò la maggioranza assoluta, il 50,2%, con il semplice slogan Keine Experimente, che credo sia inutile tradurre. In questi anni, sono giunti al Bundestag solo i verdi e i populisti dell’Afd, ma gli ecologisti ormai dopo 40 anni non sono una novità.
La tendenza a non votare per nessuno e disertare le urne è sempre più forte tra i giovani. Nelle elezioni regionali, a volte, i votanti sono sotto il 60%. Una generazione scettica o disillusa, o cinicamente saggia, secondo i punti di vista. Un’analisi confortante per Laschet, anche se poco lusinghiera.