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 2021  agosto 03 Martedì calendario

La rivincita di William Busetti, in arte Will

X Factor ha chiuso nel Regno Unito, la madrepatria del talent ideato da quella vecchia volpe della discografia che è Simon Cowell, dopo 17 anni. Non solo perché le ultime edizioni del programma avevano fatto ascolti bassi (tanto che la produzione aveva deciso di metterlo in stand by nel 2018 con l’obiettivo di scongelarlo quest’anno, salvo poi ripensarci), ma anche perché da tempo il talent non riusciva a lanciare nuovi fenomeni: vuoi per scarsa lungimiranza o perché con lo streaming che ha permesso agli artisti di arrivare al grande pubblico senza per forza dover passare per canali tradizionali – come radio o tv – di fatto quel sistema aveva finito per risultare obsoleto. In Italia la vincitrice dell’ultima edizione, Casadilego, in questi otto mesi dalla conclusione del programma non ha venduto più di 35 mila copie, quelle che hanno permesso al singolo Vittoria di conquistare un Disco d’oro. E il vero vincitore non è neppure Blind, il rapper terzo classificato: Cuore nero, Disco di platino per l’equivalente di 70 mila copie vendute, su Spotify si aggira intorno ai 19 milioni di visualizzazioni. La rivelazione dell’ultima edizione di X Factor sul palco del talent ci ha messo piede mezza volta: Will – vero nome William Busetti, trevigiano, classe 99 – conquistò giudici e spettatori ai provini con la sua Estate, con un testo scritto sulla base della hit Someone like you di Lewis Capaldi. Ma fu eliminato prima dell’inizio dei live show. Quella canzone ora ha superato i 20 milioni di ascolti su Spotify, vincendo il Disco di platino. Il cantante ha rilanciato con un nuovo singolo, Bella uguale, prodotto da Merk & Kremont.
È la sua rivincita?
«Sì. E la cosa bella è che per fare questi numeri mi è bastato cantare la mia canzone solo una volta».
Fu Emma a scartarla: ha avuto modo di sentirla, poi?
«No. Però incidiamo per la stessa etichetta, la Polydor: ho firmato il contratto dopo il boom di Estate ai provini di X Factor. Mi piacerebbe incontrarla».
Manuel Agnelli le rimproverò delle ingenuità del testo: sbagliava?
«Avrà avuto le sue ragioni. D’altronde viene da un mondo completamente diverso: quella indipendente è una scena intransigente».
E lei, invece, a chi si ispira?
«Al pop d’oltremanica. Nelle mie playlist ci sono i pezzi di Shawn Mendes e Justin Bieber».
Bieber faticò non poco a gestire la popolarità arrivata precocemente e tra droghe, alcol e bravate per un periodo fece molto parlare di sé: non teme anche lei di essere impreparato?
«Un po’ sì. In fondo questo successo è arrivato impetuosamente e quando è così il rischio di finire fuori strada è sempre dietro l’angolo. Mi sta salvando la disciplina dello sportivo».
Cioè?
«Ho iniziato a fare musica solamente due anni fa. Fino al 2019 ho inseguito la passione per il calcio, che mi ha dato grandi soddisfazioni: sono arrivato in Serie D e giocato con la squadra giovanile del Chievo».
Perché lasciò?
«Non faceva per me: tra ansia da prestazione e stress, l’ambiente era più complicato di quello musicale».
Gli studi?
«Mi sono fermato alla maturità, dopo cinque anni di linguistico. Ma a scuola ci andavo controvoglia: alle verifiche puntavo alla sufficienza, alla fine sono uscito con un 68. Poi non sapendo cosa fare della mia vita mi sono buttato sulla musica: mamma, insegnante di inglese, da giovane cantava. Forse questa passione l’ho ereditata da lei».
Nella mia vita ho cantato pubblicamente letteralmente 4 volte. Due in tv e due in streaming, ha scritto sui social. La musica è solo un gioco?
«Non lo so. Il fatto è che è arrivato tutto così velocemente. Si sa, ormai con lo streaming funziona così. Io resto con i piedi per terra. Tra l’altro senza poter fare concerti non ho ancora avuto modo di misurarlo, questo successo».
Si è vaccinato?
«No: ho avuto il Covid recentemente. L’ho scoperto per caso, con un tampone prima di partire per un viaggio di lavoro. Dopo sono risultati positivi i miei contatti più stretti, tutti con sintomi lievi. Ai miei coetanei dico di vaccinarsi, perché è davvero l’unica soluzione per lasciarsi questa brutta storia alle spalle».