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 2021  luglio 31 Sabato calendario

Unicredit che si compra Mps. Primi passi

Che Unicredit sia l’ultima spiaggia per il Monte dei Paschi di Siena lo si capisce plasticamente a sera, quando arrivano i risultati degli stress test bancari. L’istituto di Rocca Salimbeni – in un ipotetico scenario avverso – si rivela la peggiore tra le 50 banche prese in esame in 15 paesi: registrerebbe nel triennio 2021-2023 perdite cumulate per 2,73 miliardi di euro e vedrebbe il suo Cet1, l’indicatore del capitale di migliore qualità, finire in negativo a –0,1%. Nei suoi piani la banca aveva già previsto la necessità di una trasfusione, un aumento di capitale da 2,5 miliardi che porterebbe il Cet1 «fully loaded» al 6,6%.Per arrivare al minimo regolamentare servirà però di meno, attorno a 2 miliardi. Ed è la cifra che verosimilmente coprirà il Tesoro, in attesa che si possano concretizzare le nozze con Unicredit con cui le trattative sono ufficialmente aperte e di cui, successivamente, sarà con ogni probabilità azionista di minoranza. In ogni caso dai test si capisce la fretta con cui il presidente del Consiglio, Mario Draghi, tenendo lontano i partiti, ha deciso di agire, affidando il dossier nelle mani del direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera. Anche in questo caso – come fu per Intesa Sanpaolo quando rilevò le banche venete con oltre 5 miliardi dallo Stato – sarà il governo a levare le castagne dal fuoco a Unicredit che in Borsa dopo una partenza a razzo chiude con un buon +2, 8%, Mps sale del 3,35%. A sostenere l’operazione saranno i benefici fiscali con la conversione dei Dta in crediti di imposta (valgono circa 2, 4 miliardi dopo le tasse), la pulizia dai residuali crediti deteriorati del Monte (dovrebbero andare per lo più ad Amco) e dei rischi legali, su cui proseguiranno le transazioni per sminare le richieste danni da 6 miliardi. Ma sarà risolto in buona parte anche il nodo più ostico: quello degli esuberi. L’ad di Unicredit Andrea Orcel, mentre presenta i conti semestrali di Unicredit (chiusi con un utile da 1, 9 miliardi) ribadisce i suoi paletti per arrivare a un’operazione senza impatti sul capitale ma che al contrario darà una spinta «significativa» alla redditività: «Non acquisiremo tutta la banca – dice – ma solo una parte selezionata delle attività». In particolare della rete commerciale per ribilanciare la presenza verso il Centro-Nord del Paese. Alcuni sportelli così potrebbero finire, specie al Sud, a Mcc. E gli altri lavoratori?La cura dimagrante di Mps potrebbe iniziare prima che Unicredit avvii le grandi manovre. A quanto risulta nei prossimi giorni la stessa Mps dovrebbe avviare una trattativa sindacale per attivare il fondo esuberi a sette anni che dovrebbe coinvolgere poco più di 5 mila persone che matureranno i requisiti in quell’arco di tempo. Il costo, a carico dello Stato, dovrebbe aggirarsi tra gli 800 e i 900 milioni di euro. È il tema più caldo. Il numero uno della Cgil, Maurizio Landini, chiede al governo di «attivare un tavolo». «Come è noto noi – prosegue – siamo contrari all’idea dello spezzatino, perché questo vuol dire indebolire il sistema bancario del nostro Paese». Orcel assicura di non aver ancora deciso le modalità dell’operazione: a inizio di settimana prossima partirà la due diligence, ossia l’esame approfondito dello stato di salute di Siena. In ogni caso c’è chi non esclude che l’acquisizione possa partire da un acquisto complessivo della banca con una vendita successiva delle parti a cui non è interessata. Ciò in alternativa a una scelta preliminare delle attività che finiranno nell’orbita di Unicredit. «L’ipotesi di acquisizione solo parziale di Mps e non della banca nella sua interezza» non «risponde all’esigenza di massima salvaguardia dei livelli occupazionali e di riconoscimento delle professionalità dei 21mila dipendenti», lamentano i sindacati interni alla banca senese. «Non abbiamo pregiudizi di sorta – dice però Lando Maria Sileoni, leader della Fabi, il sindacato più rappresentativo del settore – così come non faremo sconti a nessuno per evitare che vi siano penalizzazioni per i dipendenti e per i territori». «È altresì auspicabile – prosegue – che i partiti la piantino di fare campagna elettorale sulla pelle del Montepaschi e di chi ci lavora». Ma il leader della Lega, Matteo Salvini, va all’attacco: «Sulla vicenda Mps dobbiamo contrattare più tempo con l’Europa, altrimenti facciamo un regalo a Unicredit».