la Repubblica, 30 luglio 2021
Intervista a Shakira
Sorriso da bambina, Shakira si accarezza la lunga chioma da principessa Disney che forse è la sua coperta di Linus. Vestitino a fiori, collegata via Zoom da Miami, parla del nuovo singolo, Don’t wait up (Non aspettare). Tormentone estivo, inno alla vita (a distanza di quattro anni da El dorado), è accompagnato da un video girato alle Canarie in cui la popstar colombiana vola sul surf come una sirena sexy e balla l’hip hop. I suoi successi da Waka waka a
Whenever, wherever hanno fatto scatenare il mondo, a 44 anni è ancora la donna dei record – ha venduto più di 80 milioni di copie, ha vinto 3 Grammy Awards e 11 Latin Grammy Awards, è l’unica star sudamericana ad aver raggiunto il primo posto in classifica negli Stati Uniti, ha oltre 18 miliardi di visualizzazioni su YouTube.
Racconta con semplicità che insegna ai figli Milan e Sasha, avuti dal calciatore del Barcellona Gerard Piqué (non si accettano domande sul campione), a vivere con impegno e passione e che il più grande lusso è il tempo: «Guardare il cielo, senza fare niente».
Com’è nata “Don’t wait up”?
«È stato naturale lavorare con Ian Kirkpatrick e Emily Warren, abbiamo dovuto aspettare per la pandemia, finalmente quando si poteva tornare a volare in sicurezza, ci siamo visti. È stato un momento di grande creatività, eravamo tutti ispirati, volevo fare una canzone con questo tipo di sound: elettronica, molto housy, con un pizzico di nostalgia per gli anni 90. Girava nella mia testa e il progetto si è materializzato».
Torna a far ballare la gente, aveva voglia di scatenarsi?
«La canzone è una riflessione su come si possa vivere la vita con pensieri speranzosi, racconta il desiderio di stare con gli amici, ispira sentimenti positivi, c’è un clima di festa che il video rappresenta.
Celebriamo la vita, l’ emozione che volevo comunicare».
La musica l’ha aiutata nei momenti difficili?
«Diventa la colonna sonora della nostra vita, è lì quando le cose vanno bene e male, ci fa capire che non siamo soli, crea rapporti umani. La musica è stata la mia compagna anche quando ho perso la voce e non potevo cantare. Un dono per esprimere le emozioni».
Con Jennifer Lopez ha fatto un’esibizione fantastica al Super Bowl 2020: come ci si prepara per un evento come quello?
«C’è una grande preparazione per tutto quello che faccio. Certo il Super Bowl è un challenging work, ha segnato una svolta nella mia vita, ha un significato sociale, cuturale e politico. Quello show ci impegna a rappresentare tutte le minoranze degli Stati Uniti».
È simbolo del girl power, crede nella forza delle donne?
«Ho sentito che tutto era possibile, le mie origini erano piene di sfide non solo come donna. Ma con la determinazione e l’impegno tutto può accadere. Ho avuto la fortuna di avere genitori che mi hanno seguito e persone meravigliose intorno a me, è importante per ogni artista. Ho sempre pensato che anche essendo donna non c’era niente che non potessi ottenere».
A 14 anni, quando ha iniziato, già immaginava la sua carriera?
«È semplice: sapevo cosa volevo.
Volevo fare musica, rappresentare il mio paese, far conoscere la nostra cultura e vedere il mondo. Sono ancora molto curiosa, la mia curiosità non mi ha creato limiti».
Come spiega ai suoi figli il successo?
«Spiego che c’è un duro lavoro dietro ogni cosa, che devono impegnarsi se fanno i compiti o giocano con gli amici. Tutto va fatto con passione e impegno. E devono essere gentili, lo dico tutti i giorni».
Ha un fisico perfetto, quanto si allena?
«Non sono ossessionata dal corpo, non mi dedico al fitness giorno e notte. Ma c’è un giusto equilibrio, mangio sano. In questi ultimi due anni in cui non era possibile allenarsi al chiuso ho sperimentato altri sport: pattinaggio, il surf. All’aperto ho scoperto di avere nuove abilità, non avrei mai immaginato di fare surf e invece fa bene anche alla mente».
Cos’è il lusso per lei?
«Il tempo: avere anche il tempo di guardare il cielo».
Fa tanta beneficenza: come nasce l’impegno per gli altri?
«Credo nell’istruzione di qualità per i bambini di tutto il mondo, senza pregiudizi. Tutti ne hanno diritto, bisogna avere il potere di trasformare la società. In Colombia abbiamo costruito scuole dove non c’era l’acqua potabile, tutti sono parte del progetto: genitori, insegnanti, la comunità. I miracoli sociali avvengono, l’ho visto con i miei occhi. Investire nell’istruzione deve essere la priorità per i politici, le celebrità, per chiunque. Solo così si cambia il futuro».