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 2021  luglio 28 Mercoledì calendario

Periscopio

Il Führer, nato sul confine tra Baviera e Austria, amava i boschi e i prati verdi, le passeggiate lungo i laghi ei torrenti a fianco della bionda Eva Braun. A suo modo era anche un ecologista. E nel suo rifugio tra le Alpi incontaminate bavaresi sognava di conquistare il mondo. Roberto Giardina, ItaliaOggi.

L’influencer è un pirla sfaticato che lucra su dei pirla danarosi incapaci si scegliersi da solo un paio di scarpe da pirla. Vittorio Sgarbi, in tv.

Per il mondo della stampa, Sandro, come chiamavano Pertini , è stato il presidente più alla mano di sempre. Leggeva i giornali, cercando soltanto il proprio nome. Se non gli quadrava qualcosa, telefonava al malcapitato cronista per una sfuriata. Giancarlo Perna: “Il Ring - Cinquant’anni di risse tra i Poteri”. Guerini e Associati.

Il Pd fondato a Torino il 14 ottobre 2007, era per definizione un partito contendibile (con un gruppo dirigente che poteva essere messo in discussione e una segreteria conquistabile da chi disponesse di una maggioranza tra gli iscritti), ma soprattutto, ruotando di 180° la cognizione della Dc (un partito di centro che guarda a sinistra) era un partito di sinistra che guarda al centro. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.

L`amore di una certa sinistra e di una certa stampa per ’utilizzo politico delle indagini non finisce mai. Il Fatto Quotidiano è nato e cresciuto in questo humus. E, paradosso dei paradossi, è un quotidiano diretto da un giornalista, Marco Travaglio, che tecnicamente non solo è indagato ma è un pregiudicato, condannato con sentenza passata in giudicato. Eppure è riuscito a intestarsi l`esclusiva dell’onestà. Matteo Renzi : “Controcorrente” (Piemme).

Il disorientamento di molti sull’origine della pandemia e sulla sua gestione è comprensibile: sono state date molte informazioni contraddittorie, le cure variano ancora da medico a medico, i vaccini sono stati messi a punto in pochi mesi. Ma tutto questo - magari... - è successo perché in effetti ci siamo in un bel casino, e nessuno poteva sapere come uscirne. Sappiamo però, intanto, che in Italia la doppia vaccinazione ha finora coperto nell’88 per cento dei casi dall’infezione, nel 94,6 dal ricovero e nel 95,8 dalla morte. Michele Brambilla. QN.

Tomaso Montanari è sempre dalla parte della ragione come tutti i migliori intellò (bistecca fiorentina, ribollita, lampredotto, cantucci e crema della Gauche caviar, ottima all`Enoteca Pinchiorri); di indole modesta («Ogni volta che leggo Dante non posso dimenticare di essere stato battezzato nello stesso battistero»); riservato (solo una cosa adora più degli abissi del Tiepolo: essere ospite a Otto e mezzo). Luigi Mascheroni. il Giornale.

E’ ben chiaro a tutti, a parte il capocomico e la sua compagnia dei miracolati, che gli over 65 sono risorsa preziosa. Addirittura preziosissima pensando agli 80 anni di Sergio Mattarella e ai 73 di Mario Draghi. Ed è altrettanto evidente che, con l’erosione del welfare state, gli anziani sono vitali: oltre a fare i baby sitter e i personal shopper, infatti, trasferiscono alle famiglie tra 8 e 10 miliardi di euro l’anno. Perché hanno un reddito più alto, una maggiore ricchezza reale, una solidità finanziaria superiore rispetto agli under 35. Come sanno bene figli e nipoti che ne beneficiano. Massimo Donelli. QN.

Prendiamo le cosiddette forze più centriste della sinistra: i renziani e i calendiani. Ma perché mai Matteo Renzi e Carlo Calenda che dicono più o meno le stesse cose si combattono così aspramente? Si dirà: anche due formazioni politiche su tanti temi convergenti come quella liberale e quella repubblicana erano spesso contrapposte. Però, dietro a quelle forze c’era il riferimento al pensiero di uomini come Camillo Benso di Cavour e Giuseppe Mazzini, non l’ispirazione di un Marco Carrai o di un Luca Cordero di Montezemolo. Lodovico Festa. Studi Cattolici.

Bellamy quasi dieci anni fa ha fondato Les Soirées de la Philo, una serie di incontri di filosofia per il grande pubblico. Non si svolgono nei palazzi o negli atenei, ma all’aperto, nei giardini, nel verde, nelle piazze. È da lì che ha cominciato a farsi conoscere. È l`idea che prima della politica c`è il pensiero. È tornato a insegnare nei licei delle banlieue parigine e lo ha raccontato nei Diseredati. «Chi sono? Sono quelli a cui non abbiamo trasmesso nulla del nostro patrimonio culturale. Li abbiamo abbandonati, cacciati. Diseredati, appunto». Vittorio Macioce. il Giornale.

Forse un figlio avrebbe salvato il mio matrimonio con Pippo Baudo. Provammo due volte ad averlo con la fecondazione assistita. Prima dal professor Carlo Flamigni a Bologna e poi da un luminare di Cambridge, un mio fan. Il quale ci accolse dicendo: «È la mia ultima Fivet. Ho un tumore, sto per morire». Il giorno dell’intervento, m’informarono che era deceduto durante la notte. Non volli più fare nulla. Katia Ricciarelli, soprano (Stefano Lorenzetto), l’Arena.

Milano, centro storico, una casa con terrazza e luce, tanti oggetti intorno, una intera libreria fatta solo di epistolari e una signora allegra che ride, parla e fuma come se avesse ancora vent’anni e ancora dovesse fare tutto quello che ha poi fatto: ha fondato tre case editrici (prima donna in Italia), una se l’è ricomprata a 82 anni, ha vissuto un matrimonio e un (secondo) lungo amore. Ha 88 anni, ma Rosellina Archinto è sempre la stessa: puntuta e divertente, gentile ma con una ruvidezza genovese. Roberta Scorranese. Corsera.

Oggi si arriva al Muro del Pianto attraversando una gigantesca spianata: all’epoca della conquista da parte dell’esercito israeliano era invece quasi invisibile, assediato da un intero rione medievale di casupole, il quartiere Mughrabi, cioè marocchino, che nei secoli precedenti si erano affastellate sotto le vestigia del Tempio. Come fece il fascismo a Roma coi Fori imperiali, subito dopo la fine della , le ruspe degli israeliani spazzarono via quel quartiere e i suoi 700 abitanti. Adesso che avevano il controllo sul simbolo della Sion riconquistata, serviva una messa in scena all’altezza. Il Muro del Pianto non poteva restare seminascosto, soffocato in quei vicoletti che puzzavano di piscio e povertà. Maurizio Pilotti. Libertà.

Il tempo passa. I primi caffè di Zurigo aprono i loro lussuosi battenti. Il profumo delle tante pasticcerie si diffonde presto sfidando l’aria sterile che regna d’intorno. I camerieri raccolgono con la scopa di riso le foglie secche sparse dalla notte davanti all’ingresso del locale per cui lavorano. Nicola Lecca. Studi Cattolici.

Nel mio cuore c’è posto solo per Dio. Non per i suoi vicari. Roberto Gervaso.