La Stampa, 29 luglio 2021
I conti di Big Tech
Quasi 190 miliardi di dollari di ricavi nell’ultimo trimestre dell’anno. Non conosce sosta il boom dei conti aziendali di Apple, Microsoft e Google. Ed oggi è la volta di Amazon. A sottolineare come i giganti di Silicon Valley, dopo aver battuto il virus viaggiano col vento in poppa anche nel post pandemia. I 189,4 miliardi di dollari incassati dai colossi rappresentano un incremento del 39% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e circa 15 miliardi di dollari in più di quanto Wall Street si aspettasse. Le cifre sono «sbalorditive», afferma Jim Tierney, portfolio manager di AllianceBernstein, aggiungendo che il settore della pubblicità digitale è «senza freni». Gli inserzionisti sono a caccia di utenti che si rivolgono per la maggior parte ai servizi online. Il fenomeno, accelerato in tempi di lockdown, ha mantenuto vigore anche con le riaperture: «Penso che tutte le abitudini digitali che abbiamo acquisito negli ultimi 12 mesi rimarranno tali in futuro», ha aggiunto Tierney. E così Apple chiude il terzo trimestre con un utile di 21,7 miliardi di dollari e ricavi in aumento del 36% a 81,4 miliardi, restando in corsa per l’anno migliore della sua storia. Le vendite di iPhone sono aumentate del 50% a 39,6 miliardi.
I risultati sono al di sopra delle attese degli analisti, tanto che alcuni osservatori ritengono che Apple sia ormai in volata verso i 3.000 miliardi di capitalizzazione di mercato. Alla domanda del Financial Times su possibili nuove attenzioni delle autorità di regolamentazione, il direttore finanziario della casa della Mela, Luca Maestri, ha dichiarato: «Facciamo ciò che è giusto per i nostri clienti e i nostri utenti. Agendo così, penso, che saremo dalla parte giusta».
Alphabet, società madre di Google, archivia invece il secondo trimestre con ricavi record in aumento del 62% a 61,88 miliardi di dollari e un utile più che raddoppiato a 18,53 miliardi. I ricavi da pubblicità sono saliti del 69% a 50,44 miliardi grazie al boom negli Stati Uniti, dove le spese pubblicitarie sono in corsa per l’aumento maggiore dal dopo guerra.
Google ha beneficiato della riapertura dell’economia, che ha spinto soprattutto il settore turistico a investire in pubblicità. Bene anche i ricavi del cloud sebbene Mountain View abbia una quota di mercato del 6% a fronte del 41% del colosso di Jeff Bezos e del 20% di Microsoft. Proprio Redmond ha presentato ricavi record nel quarto trimestre dell’esercizio fiscale. Il fatturato è salito del 21% a 46,2 miliardi mentre l’utile è aumentato del 47% a 16,5 miliardi. Secondo Satya Nadella, a.d. della casa di Redmond, le ottime prestazioni della sua azienda dimostrano che l’aumento della spesa tecnologica dall’inizio dello scorso anno non è stato una tantum. «Il 5% del Pil mondiale è in spesa tecnologica – afferma il Ceo – e si prevede che raddoppierà velocemente». Sul boom tecnologico, così come su altri settori produttivi, pesano le incognite inflazione e varianti Covid su cui ieri si è espressa la Federal Reserve che ha deciso di lasciare i tassi fermi allo zero e mantenere le misure di sostegno alla crescita.