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 2021  luglio 25 Domenica calendario

Agli atleti russi un manuale per rispondere ai media

Gli atleti russi partecipano alle Olimpiadi di Tokyo senza bandiera e senza inno - la punizione della comunità sportiva internazionale per il doping di Stato – ma non restano senza l’accudimento delle autorità russe. Per la prima volta dall’epoca sovietica, agli sportivi russi è stato distribuito un manualetto che impone risposte standard alle "domande provocatorie" dei media. Il quotidiano Vedomosti ha pubblicato un estratto da questa guida al politicamente corretto in salsa russa: «no comment» è la risposta più consigliata. Rendendosi però conto che un’intervista fatta solo di "no comment" non avrebbe molte chance di venire pubblicata, gli autori della guida forniscono agli atleti modelli di risposte a domande che "persone appositamente addestrate" potrebbero porre ai membri della delegazione russa per tendere loro tranelli ideologici.
L’annessione della Crimea e la guerra nel Donbass non si discutono: «lo sport deve rimanere fuori dalla politica», è la riposta standard che gli sportivi devono dare, forse per evitare il rischio che una difesa troppo accesa delle invasioni russe possa produrre uno scandalo, anche perché il comitato olimpico ucraino vigila. La cautela è consigliata anche sul doping: gli atleti sono invitati a negare qualunque coinvolgimento personale nelle gare truccate e nell’assunzione di sostanze proibite, e quindi dichiarare di non poter commentare tutto quello che esula dalla loro esperienza personale. La tattica di negare tutto va applicata anche ad eventuali domande sulle molestie sessuali: «Personalmente non mi sono mai scontrato/a con questo fenomeno nella mia carriera, ma so che questo problema esiste in molti Paesi», è il testo da recitare.
Negli anni scorsi, alcuni atleti particolarmente vicini al Cremlino erano stati al centro di scandali per dichiarazioni anti-LGBT, ma stavolta l’argomento non pare preoccupare particolarmente le autorità. La nazionale russa deve rappresentare sulla scena olimpica una Russia priva di problemi che affliggono l’Occidente corrotto, e sulla questione degli inginocchiamenti e della solidarietà con Black Lives Matter, il Cremlino consiglia di nuovo la massima prudenza: «Sostenere o meno BLM è una decisione personale di ciascun atleta, ma le Olimpiadi non devono diventare la piazza dove compiere gesti politici». In altre parole, nessuno si inginocchia, ma senza entrare nel merito della discussione. Per tutto il resto, c’è il «no comment».