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 2021  luglio 25 Domenica calendario

Aumentano le catastrofi naturali

In Italia – Dopo aver provocato le alluvioni in Europa centrale, la depressione “Bernd” si è mossa verso i Balcani causando temporali tra l’Adriatico e il Sud e scalfendo per qualche giorno l’estate mediterranea. Il Gargano, che solo pochi giorni prima era alle prese con calura, siccità e incendi, è stato colpito lunedì 19 luglio, quando San Marco in Lamis ha ricevuto ben 272 mm di pioggia e il paese è stato invaso da acqua e fango con danni da almeno 350 mila euro. Forti rovesci pure in Sicilia settentrionale con allagamenti a Palermo domenica 18, mentre altre zone dell’isola sono a secco da fine aprile e gli invasi – tra cui il Lago Pozzillo che dovrebbe irrigare la piana di Catania – sono bassi e l’agricoltura in pesante crisi idrica. In seguito caldo in ripresa a partire dal Nord e dal Tirreno, 36 °C a Firenze giovedì, ma in serata nubifragi hanno investito l’Alto Adige, grandine sui frutteti della Val di Non e rovinoso straripamento del torrente Frötsch a Siusi, altopiano dello Sciliar (93 mm di pioggia nei pressi), e nuovi temporali forti sono in arrivo al Settentrione.
Nel mondo – Mentre sulle zone alluvionate tra Germania e Belgio tornava il sole (bilancio provvisorio di 217 morti), nello scorso weekend inondazioni toccavano Austria e Romania, e martedì 20 luglio nubifragi eccezionali hanno colpito la provincia cinese di Henan. Oltre 600 mm di pioggia – pari alla media annua! – hanno subissato Zhengzhou, di cui 202 mm in appena un’ora, massima intensità mai rilevata in tutta la Cina; la grande città è stata sommersa, inclusa la metropolitana, almeno 33 le vittime nella zona. E ora il tifone “In-Fa” sta per approdare a Sud di Shanghai con nuovi diluvi. Alluvioni anche in India, Pakistan, Iran, Alabama e Nuova Zelanda, al contrario la siccità – classificata come “megadrought” – sta peggiorando nell’Ovest americano e i fumi dell’enorme Bootleg Fire (1600 km2 bruciati finora) dall’Oregon si sono spinti fino al Nord Atlantico. Record nazionali di caldo in Turchia, 49,1 °C a Cizre, al confine con la Siria, e in Irlanda del Nord con 31,4 °C. Calura, sebbene non eccezionale, pure sull’inaugurazione dei giochi olimpici in Giappone, fino a 35 °C nell’ultima settimana a Tokyo. Benché assai più rare e isolate rispetto ai prevalenti episodi di caldo eccessivo, ci sono anche anomalie fredde, come quella che da giorni sta interessando il Sud Africa con -7 °C a Johannesburg, un record per luglio (inverno australe). I primi dati di un rapporto che a settembre verrà pubblicato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Atlante della mortalità e delle perdite economiche per eventi climatici estremi, 1970-2019) indicano che siccità, tempeste, alluvioni e ondate di calore primeggiano tra i disastri che hanno provocato più vittime al mondo nell’ultimo cinquantennio (oltre 1,3 milioni). Sono fenomeni di certo non nuovi, tuttavia resi più probabili e intensi dai cambiamenti climatici. Uno studio dell’Università di Newcastle e del MetOffice a cura di Abdullah Kahraman e colleghi, apparso su Geophysical Research Letters, avverte che in un mondo più caldo piogge intense e stazionarie – dunque con maggiore potenziale alluvionale, come quelle di dieci giorni fa in Germania – potranno divenire 14 volte più frequenti in Europa a fine secolo a causa di un rallentamento dei venti d’alta quota che guidano il movimento delle tempeste, oltre che per la più elevata quantità di vapore che l’aria calda può contenere. Il comunicato del G20 Ambiente di Napoli tocca temi importanti come il ripristino di suoli degradati e biodiversità, gestione dell’acqua, protezione degli oceani, economia circolare e finanza sostenibile, sperando che si possa presto abbattere lo stridente divario che ancora separa questi annunci verdi dal delirio sviluppista del mondo reale.