Corriere della Sera, 25 luglio 2021
Gregory Peck, avvocato antirazzista in un giallo con l’anima
Negli anni 60, prima del ‘68, il cinema americano visse una coraggiosa stagione affrontando i temi caldi di una società che in quel decennio vide terribili omicidi, a partire da Kennedy e Luther King. Registi come Lumet, Pakula, Frankenheimer, Preminger indagavano sul perché e il titolo di questo manifesto è «Il buio oltre la siepe» del liberal Robert Mulligan, che si potrebbe oggi identificare con lo slogan «Black Lives Matter» perché riguarda la vita dei neri.
Il film – uscito nell’anno dei kolossal Il giorno più lungo e Lawrence d’Arabia – ebbe grande successo perché giocava a carte scoperte sul tema degli afroamericani, non troppo frequentato (la svolta fu Indovina chi viene a cena?), e anche per la bravura empatica di un attore convinto della causa come Gregory Peck, cui andò uno dei tre Oscar. È la storia di un ingiusto processo in cui l’avvocato Atticus Finch, in una cittadina del Sud anni 30, difende dal pre-giudizio (nel senso letterale) un nero accusato dello stupro di una ragazza bianca. Intanto, come nel romanzo evergreen di Harper Lee, grande amica di Capote, Atticus insegna ai figli i valori democratici: «Non si uccide un usignolo» (nel titolo originale un tordo). Li avverte quando chiedono un fucile e tutti sanno quanto l’indiscriminato uso delle armi sia una piaga americana.
Il film è il risultato di un clan di cineasti progressisti: prodotto da Pakula, sceneggiato benissimo da Horton Foote (secondo Oscar oltre a quello della scenografia), è un processo didascalico nel calore del Sud, una forte denuncia che non rinuncia mai alle mosse psicologiche (il vicino di casa potrebbe essere un matto, è il debutto di Robert Duvall), insomma di un grande spettacolo sui valori e sul rispetto civile che oggi non riguarda solo gli States. Ruolo storico per Peck, con tante virtù: onesto, civile, coraggioso, pacifista e provvisto della costanza della ragione.
(Il buio oltre la siepe, di Robert Mulligan, 1962. La 7, ore 14)