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 2021  luglio 25 Domenica calendario

La corrente che moltiplica le catastrofi

È una stretta fascia di venti che viaggia tra i 7 e i 10 chilometri di altezza dal suolo con il «ruolo» di pilotare le perturbazioni e generare campi di alta e bassa pressione nel tentativo di colmare il divario di temperatura tra le latitudini tropicali e quelle polari. Si chiama corrente a getto (o jet stream, in inglese) e, secondo gli ultimi studi dei meteorologi, è uno dei principali responsabili dei fenomeni climatici estremi che stanno mettendo in ginocchio molti Paesi: dall’inondazione in Germania al caldo torrido in Canada; dall’incendio nel Sud dell’Oregon che infuria da settimane alle inondazioni in Cina. 
La Siberia? Un tizzone ardente: in Jacuzia le autorità stanno creando pioggia artificiale nel tentativo di spegnere più di 200 incendi. Fenomeni catastrofici e decisamente «fuori scala» rispetto a quanto previsto dai modelli atmosferici. Anche tenendo conto degli effetti del riscaldamento globale. «Siamo un po’ scioccati da quello che stiamo vedendo – ha dichiarato al Financial Times Chris Rapley, professore di Scienze del clima presso l’University College di Londra —. Il cambiamento della frequenza con cui si stanno verificando eventi climatici estremi è particolarmente drammatico». 
Molti di questi eventi vengono causati dalla «corrente a getto», a sua volta modificata dal surriscaldamento del pianeta. Soprattutto nei periodi estivi, la corrente è sempre «più lenta e ondulata». «Diventando più “traballante” i sistemi ad alta e bassa pressione rimangono bloccati sul posto e crescono di grandezza – spiega Michael Mann, direttore dell’Earth System Science Center presso la Pennsylvania State University —. Ciò significa che le ondate di calore e la siccità (collegate ai sistemi ad alta pressione) e le inondazioni (collegate ai sistemi a bassa pressione) diventano entrambe più persistenti. Il fenomeno, noto come”risonanza delle onde planetarie”, è alla base della recente ondata di caldo in Nord America dove le temperature nel Canada occidentale hanno raggiunto i 49°C ma anche delle inondazioni in Germania e Belgio». 
Il mondo si è riscaldato in media di 1,2°C dai tempi preindustriali, ma non in maniera uniforme: la regione artica si riscalda circa tre volte più velocemente rispetto al resto del mondo, in gran parte a causa della perdita di neve e ghiaccio. Un riscaldamento, quello artico, che ha un grande impatto sulla corrente a getto, governata in parte dalla differenza di temperatura tra l’aria fredda polare e l’aria calda tropicale. 
«A mio avviso la causa dei cambiamenti della corrente a getto è da ricondurre a un cambiamento globale e il riscaldamento globale in corso è un dato di fatto – avverte Antonio Sanò, meteorologo de «Ilmeteo.it» –. Negli ultimi dieci anni ha subito una forte accelerazione, riconducibile a un aumento di produzione di Co2 da parte di Paesi emergenti come la Cina e l’India». Il global warming ha un impatto diretto sulle precipitazioni perché l’aria più calda può trattenere più umidità: il 7% in più per ogni 1°C di riscaldamento. Come è successo per le devastanti inondazioni in India e Cina che hanno coinvolto i cicli monsonici piuttosto che il jet stream.