Il Sole 24 Ore, 24 luglio 2021
Banche, via libera Bce alle cedole
L’Eurotower. La vigilanza intende utilizzare i risultati dei prossimi stress test per intercettare le vulnerabilità del profilo di rischio delle banche in Europa REUTERS FRANCOFORTERitorno alla normalità per i dividendi e i buy back delle banche europee. La vigilanza bancaria della Bce ha deciso ieri di non estendere oltre il 30 settembre le limitazioni sulla distribuzione degli utili e sul riacquisto di azioni proprie entrate in vigore lo scorso 15 dicembre e valide fino alla fine del terzo trimestre di quest’anno.Si tratta della prima apertura totale della Bce/Ssm dopo le chiusure su dividendi e buy-backs introdotte nel marzo 2020 fino al primo gennaio 2021 e dopo le restrizioni annunciate lo scorso 15 e valide fino al 30 settembre. La decisione è stata presa sulla base delle ultime proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema, che hanno «confermato la ripresa economica e indicato una riduzione dell’incertezza» (si veda articolo a pag. 3), fattori che migliorano l’affidabilità della traiettoria del capitale delle banche in prospettiva.Dal primo ottobre, dunque, la Bce tornerà ad applicare il vecchio metodo di valutazione dei piani di distribuzione del capitale delle singole banche, con il solito approccio caso per caso e ripristinando il normale processo di supervisione.Nel cancellare le raccomandazioni che hanno limitato dividendi e buy back finora quest’anno – nel primo trimestre la distribuzione degli utili delle banche europee vigilate dalla Bce è stata pari a un totale di 10 miliardi – il Meccanismo unico di vigilanza guidato da Andrea Enria ha invitato le banche alla «prudenza», a tenere nella giusta considerazione la sostenibilità dei modelli di business, a non sottovalutare il rischio di un aumento delle perdite quando scadranno le misure di sostegno.La Bce ha ricordato ieri alle banche che tornerà a valutare caso per caso, nel dialogo con ogni singolo istituto, la «traiettoria del capitale»: analizzerà le proiezioni del capitale, guardando in avanti nei piani delle banche e soppeserà la solidità del capitale e la resilienza ad assorbire e coprire i rischi in prospettiva. Dividendi e buy-backs sono elementi importanti di questa valutazione, come gli aumenti di capitale, la gestione della ponderazione dei rischi, le misure strutturali per migliorare la redditività.L’analisi della Bce sul capitale delle banche è proiettata in avanti (forward looking) con una valutazione che utilizzerà (non in maniera meccanica e automatica) anche i risultati degli stress test 2021 resi noti il prossimo 30 luglio. Lo stress test Eba riguarda 50 banche di cui 38 significative dell’area dell’euro vigilate dall’SSM, pari al 70% degli attivi del settore bancario dell’area dell’euro: l’esercizio, lanciato nel gennaio 2021, prevede due scenari macroeconomici, uno base elaborato dalla Bce e uno avverso messo a punto dall’ESRB (Comitato europeo per il rischio sistemico). La Bce/Ssm lo stesso giorno pubblicherà i risultati dello stress test da lei condotto su altre 51 istituzioni significative, per valutare la resilienza in situazioni di mercato avverse con una proiezione bottom-up fino al 2023.La vigilanza intende utilizzare i risultati degli stress test per intercettare le vulnerabilità del profilo di rischio delle banche. Allo stesso tempo, in merito al capitale la Bce non intende considerare i risultati degli stress test come fossero un test per determinare automaticamente se e come le banche debbano remunerare gli azionisti. Tra l’altro esistono già meccanismi di regolamentazione bancaria sull’ammontare massimo distribuibile.I supervisori torneranno a controllare in maniera approfondita i modelli di valutazione del rischio di credito per testare la credibilità dei piani delle banche sul capitale, cioè in che misura le banche prevedono di avere sufficiente capitale negli anni futuri, anche nel caso di scenari avversi.La Bce si aspetta che le banche comunichino alla vigilanza i piani di distribuzione del capitale prima di annunciarli ai mercati. Il divieto totale sulla distribuzione di dividendi e buybacks nel 2020 ha congelato 30 miliardi di capitale.I primi nove mesi del 2021 sono stati per contro in segno alla transizione verso la «normalizzazione» Nell’ambito di un pacchetto di misure temporanee ed eccezionali come la pandemia, nel marzo 2020 la Bce/Ssm ha chiesto alle banche di non pagare i dividendi, inclusa la distribuzione delle riserve, e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie per gli esercizi finanziari 2019 e 2020 fino almeno all’1 ottobre 2020. Il 28 luglio la Bce/Ssm ha poi aggiornato questa posizione, raccomandando alle banche di non pagare i dividendi fino al primo gennaio 2021. Il 15 dicembre è arrivato un ulteriore aggiornamento, con limitazioni su dividendi e buybacks fino al 30 settembre 2021.Tutte queste raccomandazioni hanno avuto l’obiettivo di preservare un’ampia capacità delle banche di assorbire (in modo ordinato) le perdite potenziali nella crisi pandemica e al contempo di sostenere l’economia reale continuando a erogare credito a famiglie, Pmi e grandi imprese in un contesto di incertezza economica eccezionale.