Corriere della Sera, 23 luglio 2021
Le tante sfide della nuova presidente della Rai
Marinella Soldi è la nuova presidente della Rai. E questa è una buonissima notizia. Lasciamo perdere i confronti con i «past president», lasciamo perdere le aspirazioni presidenziali per via dinastica e concentriamoci su questa nomina. La presidente vanta nel settore un curriculum di tutto rispetto. Laurea in Economia presso la London School of Economics e un Master in Business Administration (Mba), presso Insead, è stata Ceo di Discovery Network Southern Europe (per i Paesi Italia, Spagna, Portogallo e Francia) per 10 anni fino ad ottobre 2018, ed è stata inoltre Chief Strategy Officer per Discovery International negli ultimi 18 mesi che ha trascorso all’interno della società. A Discovery la rimpiangono molto: per le sue capacità manageriali, per il clima di collaborazione che aveva saputo creare, per la sua cultura multimediale, per il senso etico che ha sempre caratterizzato le sue decisioni.
Ma Discovery non è la Rai, come tutte le grandi aziende segue policy imprenditoriali e comportamentali un po’ estranee alla nostra cultura. Il settimo piano di viale Mazzini non è un posto tranquillo: per antica consuetudine il corpaccione Rai (a cominciare dal sindacato Usigrai) tende ad espellere i corpi estranei e ancora oggi, nonostante le dichiarazioni di maniera, i partiti considerano la Rai un loro bottino di guerra. Speriamo riesca a fare fronte comune con l’ad Carlo Fuortes perché i problemi da affrontare sono molti e decisivi, a cominciare dalla nozione di servizio pubblico che ormai suona come un luogo comune, come quando si ripete una parola più e più volte.
La Rai deve confrontarsi non solo con il mercato interno ma con i grandi player multinazionali del mondo digitale, pena l’emarginazione. Ha gli uomini per combattere questa battaglia? Ha ancora senso la sua struttura elefantiaca? La competenza è stata una priorità per i partiti politici? Good luck, Marinella Soldi.