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 2021  luglio 23 Venerdì calendario

Maturità, raddoppiate le lodi in due anni

È un vero e proprio boom di 100/100 e di 100 e lode: la maturità light del secondo anno di pandemia premia gli studenti italiani con un più quaranta per cento di pieni voti rispetto allo scorso anno, quando l’esame era già costituito dal solo orale. Sono infatti uno su 7 – il 13,5 per cento – i maturandi diplomati con 100/100 rispetto al 9,6 del 2020. I professori hanno assegnato la lode a 15.353 studenti: il 3,1 per cento. Era il 2,6 per cento un anno fa, l’1,5 nel 2019. È infatti rispetto alla maturità pre-Covid, quella con i due scritti più l’orale e la commissione esterna, che i dati pubblicati ieri dal ministero dell’Istruzione sono più impressionanti: non solo dal 2019 le lodi sono raddoppiate e i 100/100 sono quasi triplicati (erano il 5,6 per cento). Uno studente su due (52,9 per cento) quest’anno ha conseguito un voto superiore ad 80/100. 
Si tratta di un risultato in totale controtendenza rispetto ai dati disastrosi pubblicati una settimana fa dall’Invalsi: nelle prove che questi stessi studenti hanno sostenuto nel mese di aprile, 4 su 10 non hanno raggiunto la sufficienza in italiano, la metà era «inadeguata» in matematica. Al Sud i risultati erano stati ancora peggiori: il 60 per cento dei maturandi non aveva dimostrato competenze minime accettabili in italiano e il 70 in matematica. Non basta dire che Invalsi e maturità misurano competenze diverse per spiegare una tale diversità di valutazione. 
I dati dell’esame di Stato 2021 non solo restituiscono una fotografia rovesciata rispetto al rapporto che l’Istituto di valutazione ha preparato sull’anno di scuola in Dad, sulla quale sarà necessario riflettere. Serviranno anche al ministro Patrizio Bianchi, che si era dimostrato possibilista sull’idea di usare questo modello con il solo orale come esame per i prossimi anni, per stabilire come procedere. Con questi dati è chiaro che la maturità light piace a studenti e insegnanti: già lo scorso anno i voti erano stati migliori del passato. Per ora nulla è deciso e anzi proprio ieri il ministero dell’Istruzione ha annunciato che gli scritti del 2022 cominceranno il 22 giugno. Per modificare l’esame c’è comunque tempo fino a gennaio dell’anno prossimo. 
Tornando ai dati: quest’anno è stato ammesso il 96,2% degli studenti, una percentuale in linea con il passato. Sono stati promossi praticamente tutti, visto che l’asticella si ferma al 99,8%. Diminuiscono i voti più bassi: i 60/100 che sono soltanto il 4,8 per cento. La media dei voti più alta si conferma nei licei, dove il 4,7% dei candidati ha conseguito la lode e ben uno studente su 6 (il 17,3%) ha raggiunto 100 (in netto aumento rispetto al 12,9% dell’anno scorso). 
Colpisce il dato regionale: sono infatti proprio le regioni del Sud – quelle che hanno registrato il peggior risultato all’Invalsi con un ritardo incolmabile negli apprendimenti – che si confermano in cima alla classifica dei voti migliori: in Calabria uno studente su cinque ha preso 100 o 100 e lode (21,9%); in Sicilia il 20,7, in Puglia il 20,8. E in Calabria due studenti su tre (il 59,7 per cento) hanno preso più di 80/100.