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 2021  luglio 23 Venerdì calendario

Quando Agnelli beccò la Ekberg con l’amante

Definirla “bella” non rende l’idea. Anita Ekberg era esagerata, quando passava era come ricevere uno schiaffo in faccia, della serie “sveglia, sono qui!”. E lo sapeva, ci rideva, ci giocava, dominava la scena, qualunque fosse: dalla passeggiata di via Veneto ai continui party dell’epoca, una festa perenne dove nasceva il generone romano in totale libertà. Tutti a guardarla. Lei c’era, ovunque invitata, con i suoi balli, i suoi tanti, a volte troppi drink in mano, il suo togliersi i sandali e passeggiare a piedi nudi per strada. Il suo sedurre.
Gli uomini impazzivano. Il potere la pretendeva.
Tra questi Gianni Agnelli per lungo tempo suo compagno, più volte pizzicati dentro i migliori hotel di Roma, fino a quando, stanco dei sotterfugi, decise di prenderle una villa in via Cortina d’Ampezzo, zona residenziale di Roma. Insomma, una forma di stabilizzazione, fino all’errore degli errori. Una sera l’Avvocato non avvertì del suo arrivo e trovò Anita a letto con Rik Van Nutter, attore statunitense, tempo dopo diventato il marito: era un ragazzo possente e dai modi irruenti. La mole di quest’ultimo e il leggendario aplomb di Agnelli generò una reazione moderata del proprietario di casa: “Ah, mi fa piacere”.
Tra i due finì e Anita riprese la sua quotidianità. Era una reale star.
A Roma i turisti iniziarono ad arrivare per vivere l’eco della Dolce vita, per questo dopo il Colosseo le mete più ambite diventarono la Fontana di Trevi e i nightclub intorno a via Veneto. E lei stava lì e quando mi incontrava rideva, si metteva in posa e la frase di rito era “paparazzo stai attento”. Non era una minaccia, piuttosto un avvertimento, una consapevolezza rispetto alla sua esistenza: “Stai attento a tutto questo”. Aveva ragione. È morta povera, lontana dalla Capitale, ogni tanto usciva coperta da una stola leopardata. E soprattutto sola. Al suo funerale non c’era nessuno. Alla fine, con lei, la vita non è stata molto dolce.