il Fatto Quotidiano, 22 luglio 2021
Le zanzare hanno ucciso 52 miliardi di persone
Cosa accomuna il fallimento delle Crociate, la resa della Scozia all’Inghilterra, il successo di Starbucks sul mercato, la rivoluzione americana e il gin tonic? La risposta è racchiusa nel titolo del libro pubblicato dallo storico canadese Timothy C. Winegard per HarperCollins Zanzare – Il più micidiale predatore della storia dell’umanità. Il professore della Mesa University di Grand Junction, in Colorado, ha ripercorso la storia dell’umanità dagli ominidi ad oggi raccogliendo le fonti che attestano un ruolo tutt’altro che secondario di questo insetto nelle vicende umane. Non si tratta unicamente del fastidioso ronzio, delle notti insonni trascorse a girovagare col cuscino in mano in lungo e in largo per la stanza, né del prurito post-puntura, quello che Winegard attesta è lo strapotere della zanzara, in grado “di plasmare il destino dell’uomo”. Verrebbe da storcere il naso se non fosse provato che le economie, gli imperi, le guerre sono state segnate dalla presenza delle zanzare che ha ingenerato importanti mutamenti.
Il primo dato a riprova della portata del fenomeno è il numero dei morti per puntura: 52 miliardi di persone, “quasi metà di tutti gli esseri umani mai vissuti sulla Terra”. Capace di diffondere malattie letali come la malaria e la febbre del Nilo, di trasmettere il virus Zika, la dengue e la febbre gialla, non c’è porzione del globo – a parte l’Antartide, l’Islanda, le isole Seychelles e una parte della Polinesia francese – a non essere interessato da questo predatore. Le femmine dispongono di circa 15 armi biologiche in grado di compromettere la salute di 7, 7 miliardi di esseri umani. E non sono affatto sufficienti i repellenti in uso, sebbene trainino un fatturato di 11 miliardi di dollari. A causa delle punture muoiono circa 800mila persone l’anno. Winegard coglie come aspetti determinanti per la diffusione dei nostri fastidiosissimi sterminatori il commercio, i viaggi, le guerre, lo sfruttamento del territorio e i cambiamenti climatici. Non ha di certo bisogno di munirsi di un passaporto per oltrepassare i confini nazionali e, in molti casi, nel corso della storia siamo stati noi ad averne facilitato lo spostamento. Ci siamo ritrovati così a convivere con 110 bilioni di predatori. Dopotutto – come sottolinea lo stesso Winegard – “la zanzara non è molto diversa da me o da voi. Anche lei cerca soltanto di sopravvivere”.