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 2021  luglio 20 Martedì calendario

Malan spiega il suo addio a Forza Italia

«Il governo Draghi è in continuità con il Conte bis, non ce la facevo più a sostenerlo. Io spero che sia Giorgia Meloni la prossima premier dopo le elezioni». Lucio Malan, vice capogruppo di Forza Italia al Senato, berlusconiano di lungo corso, valdese sempre in prima linea, spiega perché è passato con la destra di Fratelli d’Italia. C’entrano anche il ddl Zan, la libertà religiosa e l’assegno unico per i figli che è «un bellissimo principio ma con molti meno fondi del reddito di cittadinanza».
Senatore Malan, lei è valdese. Sicuro che la chiesa valdese, liberal su tante questioni, non avrà da ridire sulla sua scelta ?
«Io sono un valdese di una volta, non come quelli di adesso… Comunque le tensioni tra me e la Chiesa valdese ci sono state per ragioni teologiche più che politiche. Del resto già nel Popolo delle libertà c’erano esponenti di Fratelli d’Italia».
Perché non si è sentito più a casa in Forza Italia, dopo 25 anni di berlusconismo?
«Il problema per me è il sostegno al governo Draghi, che sulla libertà religiosa non ha dato risposte. Infatti non solo la Santa Sede, ma anche la Chiesa apostolica in Italia e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, ovvero i mormoni, hanno inviato lettere al premier chiedendo una revisione delle intese dal momento che il ddl Zan incideva sui rapporti. Il governo non ha mai dato alcun riscontro al Senato».
Ma è il ddl Zan al centro del suo addio a Forza Italia?
«Io ho fatto una valutazione sul sostegno al governo, una volta approvato il Pnrr. Ho deciso nelle ultime 48 ore. Nella posizione di vice capogruppo vicario è complicato votare in dissenso. E dunque era necessaria una scelta radicale. Nel governo Draghi non c’è sufficiente discontinuità con il Conte bis».
Ne avrà parlato con Berlusconi.
«Gli parlerò. Ho avuto colloqui con Bernini e molti altri amici di Forza Italia. Sono stati 25 anni di rapporti di amicizia con quasi tutti. Però la politica è oggi. In quello che i forzisti fanno non mi riconosco».
Nel centrodestra quindi ognuno per conto suo?
«No al contrario, la prospettiva del centrodestra è di essere unito al governo dopo le prossime elezioni. Ho scelto Meloni perché si è sempre dimostrata coerente e coraggiosa».
Giorgia Meloni ha usato parole durissime contro gli altri partner del centrodestra, è d’accordo?
«Le cose di cui ha parlato sono vere. Sul cda Rai, che ha escluso FdI, non si può fare come se niente fosse. FdI è relativamente piccola in Parlamento ma non lo è nel Paese».
C’è una competizione ormai tra Meloni e Salvini?
«Ma è normale!».
Meloni dovrebbe essere il prossimo candidato premier del centrodestra?
«Sì, lavoreremo per questo pescando consensi nel non voto e battendo la sinistra».
Il ddl Zan è completamente da archiviare, come dice FdI?
«È un ddl molto pericoloso. Inaccettabile anche l’articolo 8. Si può arrivare persino all’utero in affitto».