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 2021  luglio 18 Domenica calendario

Un sondaggio tra Kiev e Mosca

Se maici fosse stato bisogno di dimostrare che ucraini e russi non sono lo stesso popolo, nonostante Vladimir Putin pensi il contrario, basterebbe guardare il sondaggio su Stalin che il Levada-zentr di Mosca ha condotto in parallelo a quello dell’Istituto internazionale di sociologia di Kiev. Dal quale risulta che l’Ucraina e la Russia hanno condiviso lo stesso passato, ma ne hanno due visioni diametralmente opposte. I russi adorano Stalin: il 56% degli interrogati sono d’accordo (totalmente o quasi totalmente) che il dittatore sovietico fosse stato un "grande leader", mentre in Ucraina questa affermazione è condivisa soltanto dal 16%, e il 40% si trova in completo disaccordo (i russi che gli negano la grandezza sono soltanto il 14% per cento). Il 60% dei russi prova verso il generalissimo sentimenti di rispetto, simpatia o ammirazione, condivisi soltanto dal 16% degli ucraini, la maggioranza dei quali (39%) a sentire il suo nome sperimenta fastidio, paura o odio (la stessa reazione si ottiene nell’11% dei russi).
Fidarsi dei sondaggi in un Paese non libero come la Russia significa sempre ottenere un quadro distorto, ma nel caso della ricerca del Levada-zentr a interessare sono le tendenze, ancora prima dei numeri. La quota dei fan di Stalin è infatti raddoppiata dal 2016, mentre il numero dei suoi critici si è quasi dimezzato, dal 23% al 14%. Dai sondaggi si vede anche come altre opinioni sul passato sovietico, in particolare sulla Seconda guerra mondiale, si sono ribaltate negli ultimi due decenni sotto l’influenza della propaganda: oggi la maggior parte dei russi condivide la versione sovietico-putiniana della storia, totalmente acritica rispetto agli errori strategici e tattici di Stalin, e che rimuove dalla memoria collettiva il suo patto con Hitler per spartirsi l’Europa. Il numero di quelli che attribuiscono le disastrose sconfitte dei sovietici nei primi mesi dell’invasione tedesca alla strage di ufficiali ordinata da Stalin è sceso in 15 anni dal 40 al 17%, mentre quelli che criticavano la crudeltà del regime si sono ridotti di tre volte, dal 33 al 9%. Con il 39%, Stalin rimane saldamente in cima alle preferenze storiche dei russi. Putin invece ha più che dimezzato il suo risultato negli ultimi quattro anni, dal 34 al 15%. In altre parole, più la propaganda magnifica Stalin, più i russi si sentono delusi dal loro attuale leader: un segnale inquietante per il futuro.