Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  giugno 03 Giovedì calendario

Biografia di Amedeo di Savoia Aosta

Amedeo di Savoia Aosta (1947-2021). Discendente di Vittorio Emanuele II, figlio unico di Aimone (1900-1948) e Irene di Grecia e Danimarca (1904-1974), cugino di due re: Juan Carlos di Spagna ed Elisabetta II d’Inghilterra. Prigioniero dei tedeschi a un anno d’età, insieme alla madre, a quattro anni divenne duca d’Aosta. Studiò in Italia e in Inghilterra. Tre figli: Bianca (2 aprile 1966), Aimone (13 ottobre 1967), Mafalda (Firenze 20 settembre 1969), nati dal primo matrimonio con Claudia d’Orléans (Larache, Marocco, 11 dicembre 1943), principessa di Francia. Ha sposato in seconde nozze la marchesa Silvia Paternò di Spedalotto (Palermo 31 dicembre 1953). Ha avuto Ginevra (20 marzo 2006, affetta da sindrome di Down) da una relazione illegittima con la duchessina Kyara van Ellinkhuizen. Un altro figlio da una relazione con la marchesa Nerina Corsini, Pietro (30 novembre 1967) che porta però il nome del marito della madre, Enrico Incisa della Rocchetta, dal quale fu riconosciuto. Viveva in provincia d’Arezzo, nella sua tenuta Il Borro, dove produce vini • «Era nato tre settimane dopo l’armistizio dell’8 settembre. La madre era a Villa Cisterna, la residenza di famiglia a Firenze, quando gli Alleati sganciarono alcune bombe. Mentre correvano tutti in cantina una contadina scivolò e la fece cadere dalle scale: Amedeo nacque prematuro, con un mese di anticipo. Quando, dopo un anno, pronunciò le prime parole, erano in francese. Hitler avrebbe voluto insediarlo subito come re della Repubblica di Salò per fare in modo che l’Italia avesse un re del Nord come lo aveva del Sud, dopo la fuga da Roma di Vittorio Emanuele III. Ma la principessa Irene si era opposta con tutte le sue forze: “Dovrete passare sul mio cadavere – fece sapere – prima che mio figlio diventi re. C’è già un re, ed è pure un nostro parente”. La madre fece prendere le impronte digitali al bambino, per timore che lo rapissero. Amedeo le aveva conservate, ma non ha voluto mai controllare se corrispondessero alle sue. Avrebbe dovuto anche diventare re di Croazia succedendo al padre, messo sul trono dal Führer e da Mussolini. Aimone preferiva però la vita in mare e a Zagabria non andò mai. Aveva otto mesi quando, per ordine di Heinrich Himmler, venne trasferito con la madre e le cugine vicino al campo di concentramento di Hirshegg, in Austria. “Eravamo ostaggi – ha raccontato – Non ci trattarono male come tutti gli altri, ma non certamente bene. Vivevamo in una casa a 1400 metri di altitudine. Mangiavamo solo rape. Nevicava tutto l’inverno ed eravamo senza riscaldamento”. C’era un ordine di fucilazione con i loro nomi, ma senza data. Quando aggiunsero la data, l’ufficio postale venne bombardato e l’ordine non giunse mai. Li salvarono poi i soldati di De Gaulle, arrivati con gli americani. Se nel 1946 gli italiani avessero scelto la monarchia e non la repubblica, Amedeo sarebbe diventato re. Vittorio Emanuele, figlio dell’ultimo sovrano, Umberto II, ha infatti sposato Marina Doria senza chiedere il permesso al padre, perdendo così, secondo molti esperti chiamati a dirimere la questione (su tutti la Consulta dei Senatori del Regno), il diritto al titolo e all’eredità. Ma Vittorio Emanuele non è d’accordo, e gli scontri con il cugino Amedeo hanno riempito per anni molte pagine dei settimanali» [Sabadin, Sta] • Nel maggio 2004 durante il ricevimento per il matrimonio di Felipe di Spagna, fu aggredito da Vittorio Emanuele. «Si è voltato di scatto e alzando la voce ha investito il cugino con un torrente di insulti e di contumelie, cui ha fatto seguire due sonori pugni in piena faccia. Che non gli sono stati restituiti. Amedeo ha vacillato ma non è caduto a terra. A sostenerlo le morbide braccia dell’ex regina di Grecia Anna Maria, moglie dell’ex re Costantino, fratello di Sofia di Spagna [...] Lo stesso padrone di casa Juan Carlos si sarebbe lasciato sfuggire un “Nunca mas!”, mai più» [Laurenzi, Rep] • È morto stroncato da un infarto all’ospedale San Donato di Arezzo.