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 2021  giugno 03 Giovedì calendario

Biografia di Giulio

Giulio (-2021). Oca. Animale simbolo del quartiere romano del Pigneto. Viveva nel cortile di uno dei tanti villini della zona. «A quanto pare, le giornate di Giulio erano più impegnate di quelle di uno psicoanalista alla moda. Molti esseri umani, e molti cani, nutrivano un’immensa fiducia in quel pennuto, e si fermavano volentieri a scambiare due chiacchiere. Amici del Pigneto mi assicurano che Giulio sembrava proprio contento di quelle visite, e a differenza degli psicoanalisti, tenuti a un comportamento più sobrio, correva ad accogliere i nuovi venuti con una specie di danza festosa, per poi sporgere il becco arancione tra le sbarre dell’inferriata che delimitava il suo regno. Il Pigneto, che nel tempo si è guadagnato la fama di un Village romano, è un luogo di intensissima socialità, e una specie di porto di mare prediletto anche da molti stranieri di passaggio, attirati dai locali, dalle librerie, dalle gallerie d’arte, e soprattutto dal clima generale di rilassata e ironica convivialità. Possiamo solo immaginare la varietà dei tipi umani conosciuti da Giulio e delle loro storie. Ma anche lui ne avrebbe avute da raccontare, se fosse appartenuto alle specie delle oche parlanti. Veniva dalla campagna romana, che è una delle campagne più selvatiche tra quelle che circondano una grande città, ed era stato gravemente ferito da una faina. Questa condizione di reduce aggiungeva un fascino del tutto particolare al suo carattere estroverso. E quella di voltare pagina e di rifarsi una vita è pur sempre una delle opportunità che Roma continua a offrire generosamente a uomini e bestie. Tra gli abitanti del Pigneto, qualcuno ha augurato a Giulio un paradiso a forma di lago, ovviamente popolato di oche. Mi sembra un’immagine degna e poetica, e con un po’ di orgoglio locale vorrei aggiungere che Giulio merita l’eterna compagnia delle più celebri oche della Storia, quelle che nel 390 dopo Cristo svegliarono l’esercito romano asserragliato sul Campidoglio all’arrivo dei Galli predatori. Gli studiosi ci fanno mestamente osservare che questo eroico intervento non risparmiò a Roma il saccheggio. Ma io credo che facessero benissimo le maestre elementari a raccontarci che le oche, quella notte fatale, salvarono Roma» [Trevi, CdS].