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 2021  luglio 17 Sabato calendario

Il record di Samuele: cinque lauree in sei mesi

La laurea in Medicina, 110 e lode con pubblicazione della tesi (l’abbraccio accademico non usa più altrimenti si beccava pure quello) Samuele l’ha discussa mercoledì all’Università di Pisa. È il secondo titolo accademico (si è anche laureato in pianoforte al conservatorio di Cagliari) di una serie da record che tra pochi mesi incoronerà Samuele Cannas, 25 anni, sardo di Elmas il più giovane plurilaureato d’Italia. E già, perché a settembre diventerà dottore in biotecnologie, a ottobre indosserà la corona di alloro in Ingegneria biomedica e a ruota prenderà la magistrale in tecnologie molecolari. Infine a dicembre, arriverà il sesto dottorato alla Scuola Superiore Sant’Anna in Scienze mediche, un master di secondo livello.
Un mostro divoratore di libri? «Non sono un secchione – risponde Samuele —. Ma un ragazzo innamorato nel sapere, mi piace studiare otto ore al giorno, lo stesso tempo di un lavoro qualsiasi. Amo l’avventura e so affrontare il rischio».
Come quando, a sedici anni già studente eccellente del liceo Pacinotti di Cagliari (si è diplomato con la lode ed stato persino premiato dal presidente Sergio Mattarella), si perse a Parigi di notte, attraversò le banlieue e, inseguito, riuscì a dileguarsi. Si definisce «un passionale crepuscolare. Anche nella musica adoro Schumann, Debussy, Rachmaninov e sono rimasto ammaliato dalla Ciaccona, quello splendido componimento che Ferruccio Busoni ha tratto da un’opera di Bach. L’ho suonata per la laurea in pianoforte ed è stato un successo». Pare che i professori d’orchestra lo abbiano scongiurato di fare il musicista.
Ma Samuele è uno di quei ragazzi dalla mente orientata al «Tutto», ama l’arte, la scienza, la tecnologia e coltiva un sogno. «Quello di diventare un grande chirurgo e ingegnere robotico – racconta – realizzando un automa con un sistema di intelligenza artificiale che possa aiutare il medico ad operare nell’assoluta perfezione, tumori al pancreas e all’apparato gastrointestinali».
Samuele ha anche qualche hobby. Spesso sale in montagna, sul Gennargentu, o corre in campagna a cercare funghi e asparagi selvatici. Ama visitare le città d’arte e si è appassionato alle opere di Primo Levi.
E le ragazze? «Niente di stabile – risponde con nonchalance —. Ci sono state storie stupende ma ora sono single e alla ricerca». Di chi qualche plurilaureata a Stanford o al Mit? «No, soltanto una persona alla quale possa raccontare tutti i miei segreti, le paure, con la quale piangere nei momenti di difficoltà e sorridere in quelli di gioia».
Samuele viene da una famiglia semplice. Il padre Franco è un imprenditore nel settore delle energie rinnovabili che si è fatto da sé. Era bravissimo a scuola ma a quei tempi dovette interrompere gli studi per motivi economici. La mamma Cinzia aveva un negozio di frutta e verdura ma poi si è dedicata ai figli. «Sono stati straordinari, devo tutto a loro – racconta lui – e anche ai miei insegnanti del liceo, dell’Università di Pisa e della Scuola Sant’Anna».
Poi c’è la sorella, Giada, 18 anni. È un cervellone anche lei. Si è appena diplomata con 100 e lode e adesso sta pensando di iscriversi o a Medicina o a Ingegneria. Anche lei vuole battere qualche record.