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 2021  luglio 17 Sabato calendario

Torna il coprifuoco a Bercellona


In alcune regioni della Spagna è tornato già il coprifuoco, dall’una alle sei del mattino. Dopo la Comunità Valenciana, tocca alla Catalogna e alla Cantabria, sostenute dal nulla osta dei giudici: di fronte alla riluttanza del governo centrale, le amministrazioni regionali si rivolgono infatti ai tribunali, cifre dei contagi (in crescita) alla mano. In coda per reintrodurre legalmente lo stop alla vita notturna, anche Navarra ed Estremadura.
La Catalogna, in assoluto la comunità più colpita in Spagna dal Covid in questo momento, ha contabilizzato 9.416 nuovi infetti in 24 ore e il presidente della Generalitat, Pere Aragonès, ha chiesto e ottenuto il giro di vite già per questo fine settimana: vietati assembramenti di oltre 10 persone ed eventi pubblici dopo la mezzanotte e mezza.
Le restrizioni valgono per Barcellona e per 161 comuni catalani con più di 5.000 cittadini e, negli ultimi sette giorni, un’incidenza superiore ai 400 casi ogni centomila abitanti. E anche per 53 comuni della Cantabria. Sono misure temporanee e saranno riesaminate il 23 luglio in base all’andamento della curva.
Dopo l’allerta lanciata da Francia e Germania, il traffico di turisti verso la Spagna è in calo, così come le speranze di albergatori e ristoratori. A inizio estate l’obiettivo era di attirare 45 milioni di stranieri, recuperando almeno la metà dell’affluenza pre pandemia.
Con diversi focolai attivi la Spagna si è tinta di rosso sulla mappa del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc): l’incidenza è arrivata a 537 casi ogni centomila abitanti, con 27.688 contagi e 41 decessi nelle 24 ore. In due settimane i ricoveri sono raddoppiati, con attualmente 4.700 pazienti nei reparti Covid. Una frazione dei 30 mila ricoverati a gennaio, ma abbastanza da far rinviare interventi programmati e vietare le visite.