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 2021  luglio 17 Sabato calendario

Le provocazioni di Cannes

Pensavamo che il picco horror di questo 74mo Festival fosse l’accoppiamento tra la protagonista di Titane, la fluidissima Agatha Roussel, con una rombante Cadillac. Non avevamo considerato l’horror-glam incarnato da Bella Hadid: la top model ha sfilato sul red carpet sfoggiando sul petto un’immenso apparato bronco-polmonare d’oro tempestato di brillanti, sconcertante creazione Schiaparelli per non dimenticare che questa edizione è stata dominata dal Covid.
Cannes chic & choc, si chiude un’annata diversa da tutte le altre ma ricca di momenti che, sullo schermo e fuori, nel bene e nel male, rimarranno nella storia del Festival. 
CODE E TAMPONISe Paul Verhoeven ha puntato a fare scandalo con la monaca lesbica Benedetta, equamente divisa tra le visioni mistiche e l’autoerotismo praticato con una statuetta sacra trasformata in sex toy, il popolo del Festival non ci è cascato e ha reagito con una risata: a fare impressione sono stati semmai gli assembramenti intorno al Palais, la paura serpeggiante della variante Delta, le code che si formavano davanti al tendone dei tamponi, l’obbligo del green pass. Cadute nell’indifferenza anche le scene di sesso orale tra Adam Driver e Marion Cotillard incinta con pancione nell’estenuante musical Annette di Léos Carax. Ha fatto parlare di più sul red carpet l’abito Giambattista Valli di Chiara Ferragni cosparso di fiori in alluminio ricavati dalla capsule riciclate del caffè con cui l’influencer ha appena firmato un accordo. Le emozioni forti, sulla Croisette, sono state garantite da Catherine Deneuve, riapparsa a un anno e otto mesi dall’ictus: anche le dive di ghiaccio piangono. Donne forti sullo schermo non sono mancate: Valeria Bruni Tedeschi ricoverata al pronto soccorso in La Fracture, Sophie Marceau che aiuta il padre a suicidarsi in Svizzera (Tout s’est bien passé), le protagoniste di Lingui del regista Mahamat-Saleh Haorun, dal Ciad, madre e figlia che sfidano le leggi e il patriarcato per avere diritto all’aborto. 
Charlotte Gainsbourg ha raccontato con tenerezza sua madre Jane Birkin nel documentario Jane par Charlotte ed entrambe hanno posato in jeans, alla faccia delle griffe. 
ENERGIATra i momenti storici del Festval spicca l’energia di Valérie Lemercier che in Aline canta con tutta sé stessa, proprio come il suo idolo Céline Dion a cui il film è dedicato. E quanto a classe, la Palma va a Jodie Foster che la sera dell’inaugurazione, risplendente in Givenchy, ha detto al pubblico: «Vi è mancato il glamour negli ultimi mesi? Anche a me, ma tra due ore mi rimetto in pigiama». 
E come dimenticare Nanni Moretti che in Tre piani viene preso a calci nello stomaco dal figlio Alessandro Sperduti? «Tutti sanno che faccio ripetere le scene molte volte...», si è lasciato scappare il regista. La critica internazionale ha stroncato il film, ma le ovazioni in sala, almeno quelle, non gli sono mancate.