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 2021  luglio 16 Venerdì calendario

Tokyo non vuole le Olimpiadi

TOKYO – Non ci vogliono. Non lo vogliono lo sport del mondo qui. L’apartheid inizia dal cartello appeso sull’ascensore di un hotel: stranieri, non salite con i giapponesi. Altro che #StrongerTogether. Sembra di essere tornati indietro nel tempo: vietato ai cani, ai neri e agli ebrei. Il mondo che gioca ai Cinque cerchi è contaminato, questo pensano qui. Inutile mostrare il certificato vaccinale completo (non ci credono), come essere testati ogni giorno. Inutile ridursi tutti a hikikomori, auto-reclusi, per imposizione, non per scelta. Tre giorni di confino in stanza, poi altri 14 in cui dopo approvazione potrete (se dicono sì) frequentare in numero limitato i siti olimpici. Niente mezzi pubblici, niente taxi, niente città, né bar, né ristoranti, né negozi: tutto vietato. E se trovate uno per strada con la faccia simpatica proibito fare domande. A tra poco la scritta: Go home, Olympics. Quella di go home Bach, gira già da giorni sui social. Bach è il presidente del Cio, quello che appena arrivato ha chiamato cinesi i giapponesi. Così, tanto per rasserenare il paese.
Come dire in Irlanda: sono contento di essere in Inghilterra. In più Bach incontrando il primo ministro, Yoshihide Suga, ha anche aggiunto: «In questi 16 mesi abbiamo avuto dubbi tutti i giorni». Di nuovo bravo, proprio la cosa giusta da dire.
Tra una settimana iniziano i primi Giochi olimpici mascherati e senza pubblico della storia. Con premiazione self-service: i vincitori si metteranno al collo le medaglie (disinfettate) da soli. Il calcio europeo può celebrare, le Olimpiadi no. Scordatevi anche di festeggiare con una birretta, la vendita di alcol nei locali è vietata (un bello “0” da Mura era assicurato). Per i rumori di fondo (assenti) i network televisivi pensano già ad un audio registrato, del resto anche per le strade di Tokyo senti cinguettare poi ti accorgi che è un transistor attaccato all’albero. All’aeroporto l’asciugamani elettrico è incerottato, non si può usare, in ascensore il cartello avvisa che non si può aprire bocca e ai quattro angoli ci sono i segni di dove mettere i piedi. Il Giappone non vaccina, ha iniziato tardi e male (solo con gli over 60) e non vuole essere contagiato da quelli di fuori, dagli stranieri, dai gaikokujin. Anche se gli accreditati olimpici sono tutti all’80% immunizzati. Il ministro Tar? K?no, responsabile della distribuzione dei vaccini, si è scusato: «Abbiamo calcolato male i tempi». Se i supertreni ad alta velocità arrivano con un minuto di ritardo si battono il petto per un mese, sull’anti-virus niente. «Per fine luglio dovremmo riuscire a coprire le persone a rischio, a fine novembre gli altri». Congratulations, i Giochi iniziano venerdi prossimo. Tokyo registra il record di 1.308 nuovi casi, contagi in ascesa, per la prima volta dopo sei mesi supera la cifra di 1.300. Certo non aiuta che la squadra di vela cinese si sia trovata ospitata nella piccola isola di Enoshima, in un hotel dove circolavano molti turisti locali e che a Hamamatsu, nella prefettura di Shizuoka, otto persone dello staff alberghiero che ospita la squadra brasiliana di judo (ora in isolamento) siano state trovate positive facendo temere la nascita di un focolaio. Mentre la squadra dei rifugiati in ritiro a Doha resterà in Qatar e ritarderà il suo arrivo a Tokyo per un tampone positivo tra i suoi dirigenti. Sono fuggiti da guerre sciagure persecuzioni e ora ai rifugiati tocca anche passare per questa paura. È positivo anche un atleta che si trova già in Giappone, così come cinque lavoratori agli impianti e un membro dello staff della selezione russa di rugby a sette è stato ricoverato in ospedale, mentre quella sudafricana è in insolamento. Prima di questi: positivi due dell’Uganda, un serbo e un israeliano. Prepariamoci ad un’Olimpiade da remoto: stadio vuoto per la cerimonia d’inaugurazione, solo mille invitati, molto vip, tra i quali il presidente francese Macron e la First lady, Jill Biden, il bengalese Muhammad Yunus, premio Nobel per la pace, soprannominato «il banchiere mondiale dei poveri» che riceverà l’Olympic Laurel per il suo lavoro nello sport, più alti funzionari e membri Cio. A tutti gli altri: go home.
A una settimana dall’apertura tra confino, test, niente mezzi pubblici né bar: il Giappone limita al massimo i contatti con gli stranieri