il Fatto Quotidiano, 16 luglio 2021
Quella volta che Umberto Pizzi immortalò Agnelli con una giovane modella
A testa bassa. Nascosto. Malamente, goffamente nascosto dietro il volante della sua lucidissima Fiat.
Anno 1980, Gianni Agnelli era il più osannato, cercato, imitato uomo del Paese. Lui ne godeva, la sua vanità si alimentava anche nelle piccole provocazioni rivolte al destino, o semplicemente nella sua sfida quotidiana per dimostrare il livello di potere; così spesso non celava le marachelle, le compagnie femminili, il circondarsi di ragazzi pronti a coprirlo e magari cancellare tracce compromettenti. Il più bravo e attento era Luca Cordero di Montezemolo, subito dietro anche Giovanni Malagò e il conte Roffredo Gaetani Lovatelli.
Insomma, quell’anno, una sera vado al Jackie O’, il locale più in voga di Roma: appena arrivo il parcheggiatore mi guarda, sorride e regala un cenno inequivocabile. C’era l’avvocato, e dal sorriso, non era solo. Mi apposto. Aspetto. Ed esce Gianni Agnelli accompagnato da Ramona Ridge, giovane modella. Giovanissima. Click. Cinque scatti e scappo. La mattina alle sette mi chiama Luca Cordero, non so come sia riuscito a trovare il mio numero di casa, ma rispondo e lui esordisce: “Vogliamo quegli scatti, saremo generosi”. “No”. “Guardi che per noi non è un problema, ci capita…”. E mi spiega il loro modus operandi, di come acquistavano centinaia di milioni di pubblicità su settimanali e quotidiani, e solo come contropartita rispetto ad altre foto non gradite. “Non mi interessa, se le vuole mi contatti un direttore di giornale, come un normale servizio”.
Passa poco e squilla di nuovo il telefono: era il direttore de L’eco dell’industria, pubblicazione Fiat. “Le acquistiamo noi”; tutto perché l’azienda torinese non poteva permettersi uno scandalo: in quel momento stavano licenziando come mai in precedenza.
Ps. Menzione speciale al conte Gaetani Lovatelli, uomo di “pugno”. Una sera volle organizzare una riunione di boxe dentro un palazzetto: nobili contro poveracci. Il conte prese una fracassata di botte.