Il Sole 24 Ore, 16 luglio 2021
L’economia lunare
Suggestione, fascino e sviluppo industriale. Si va sulla luna. Non solo per scopi scientifici, ma anche per turismo. E questa strada per lo spazio apre le porte anche ai privati e a quell’economia che riesce a coniugare scienza, ricerca, industria, produzione di alto livello e turismo. Complice una ricerca scientifica all’avanguardia e un sistema di connessione sempre più avanzato, ci si trova in uno scenario che, come rimarcano gli addetti ai lavori, non è più quello di mezzo secolo fa. Uno scenario che diventa opportunità, evidenziato nel corso del panel «Lunar Economy: la vita sul suolo e nell’orbita lunare». L’iniziativa, che ha chiuso la giornata dedicata alla Space Economy, è stata promossa da Il Sole 24 Ore (main partner dell’evento Asi-Agenzia Spaziale Italiana, Leonardo, Telespazio e Thales Alenia Space; official partner Altec e Avio; event partner e-Geos e UnipolSai).
«Il nostro ruolo è molto importante, le aspettative del primo sbarco della donna sulla luna sono ampie – ha commentato Roberto Formaro, direttore Programmi Asi-Agenzia Spaziale Italiana – Tutte le maggiori agenzie mondiali stanno lavorando alle varie fasi di questa missione, che riguarda la fase dell’allunaggio degli astronauti e il dispiegamento e sfruttamento commerciale». Una sfida che vede l’Asi al lavoro a tutto campo «con i canali diplomatici della diplomazia spaziale per definire il nostro posizionamento». In questo insieme di interventi c’è anche un’occasione importante per l’industria italiana. «In ambito Esa siamo riusciti a partecipare a tutte le call che abilitano a tutti i progetti per l’esplorazione lunare – ha aggiunto Formaro –. Partecipiamo alla predisposizione del modulo logistico, la cosiddetta cupola, di cui l’agenzia italiana è soggetto realizzatore». Oltre ai programmi per i lavori “in situ”, compreso l’esperimento per ricavare ossigeno e creare acqua. E in fondo anche un punto d’osservazione su Marte.
La Houston di questa sfida italiana è la Altec di Torino. «Noi siamo Mission control center – ha spiegato Vincenzo Giorgio, amministratore delegato della società – Gestiamo il controllo real time sulle operazioni che vengono fatte nella stazione spaziale, ci occupiamo del training degli astronauti europei e di quelli che dovranno stare all’interno dei moduli europei. Saremo il centro di controllo con Telespazio della missione Space Rider che rappresenta un modello cruciale per le attività italiane». E poi i servizi. Trasporti, manutenzioni, stoccaggio materiali e ricovero astronauti. «Tutte queste attività possono traguardare inizialmente una fase istituzionale dove le agenzie istituzionali vengono a svolgere un ruolo – ha aggiunto – Poi si passa al privato. Altec è il comparto industriale in grado di realizzare l’intera filiera di produzione e servizio».
A parlare di nuovi scenari economici e turistici in «un contesto che non è quello di mezzo secolo fa» è anche Veronica La Regina, ceo Europe di Nanoracks, che ha parlato dell’aspetto positivo della collaborazione pubblico-privato e della possibilità di «portare il carico pagante sulla luna». «Oggi c’è un mercato di chi sviluppa servizi per chi vuole la luna. E in questo mercato noi siamo partner di importanti iniziative». La strada per la luna apre le porte a nuove occasioni tecnologiche e imprenditoriali, come quelle illustrate da Marco Moriani Coo e co-fondatore di Arca Dynamics: «Tutti puntiamo alla luna con un grandissimo interesse. Noi ci prefiggiamo di sviluppare un servizio di controllo e gestione del traffico aereo dei satelliti nello spazio». In che modo? «Per assicurare una serie di servizi, di logistici, strumenti e strutture a terra, sarà necessario creare diverse costellazioni: luna luna, luna terra, gestione e osservazione. Ci prefiggiamo di portare la nostra tecnologia. Attraverso l’uso di hardware e software, l’impiego di sensori ottici e algoritmi e il ricorso all’intelligenza artificiale potremo assicurare il tracciamento di oggetti noti e meno noti per garantire a ciascun oggetto orbitante di determinare la propria sicurezza perché con gli algoritmi riusciamo a massimizzare le manovre e rendere minimo il rischio di collisione». Poi una sfida nella sfida: «A breve saremo sulla luna con un nostro sensore ottico con cui inizieremo la validazione della nostra tecnologia anche in un ambiente così estremo come quello lunare».