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 2021  luglio 15 Giovedì calendario

Lindon e il fisico allenato di un vecchio nudo sul set

CANNES Sullo schermo muscoloso, palestrato, fisicamente quasi irriconoscibile; all’incontro stampa con mascherina rosa très chic, camicia aperta e l’occhio furbo esibito per legarsi sentimentalmente per alcuni anni a Carolina di Monaco. Vincent Lindon è il protagonista di Titane di Julia Ducournau, dove una donna fa anche sesso con un’auto, film stroncato dai critici, chi l’ha definito un «trash test», chi «un’opera senza senso».
L’attore è orgogliosamente entrato nel ruolo, anche le scene di nudo sono pelle sua: «Sono tutto io, comprese le natiche. Sono sempre stato atletico, ma mi sono allenato duramente per un anno e mezzo con pesi e corsa. Da allora è come una droga, continuo anche se ho ridotto il ritmo. A 62 anni non capiterà spesso che mi venga offerto un ruolo così fisico. Mi divertiva sentire i giovani dire: “Ecco il vecchio!” Per la prima volta, ero il più vecchio sul set. È stato come girare con cinquanta dei miei figli».
Non solo palestra per entrare nella parte del pompiere il cui figlio scompare per 10 anni: «Ho fatto dei turni di notte con le squadre di pompieri, ho partecipato ai loro interventi per cogliere l’umore, i modi e le parole. Ho visto cose incredibili, miseria insopportabile con persone allo stremo, sole; una signora che non buttava via niente nel suo appartamento che era invaso dalla spazzatura».
Vincent Lindon è un habitué del Festival di Cannes: la prima volta 34 anni fa con Un uomo innamorato; nel 2015 ha vinto il premio come miglior attore per La legge del mercato. Questa volta l’attore che ha spesso interpretato uomini coinvolti in drammi sociali ha accettato una sfida diversa, il senso del film che altri non hanno trovato, lui lo ha spiegato cosi: «È l’incontro di due naufraghi, uno sostituisce ciò che l’altro non ha più e viceversa. È una storia di oggi, metaforica, non è solo fantasia».
Ha girato anche scene rischiose. Paura? «I rischi sono altri. Un rischio è girare con un cattivo regista e pensare che il film che fai con lui sarà un’eccezione».