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 2021  luglio 15 Giovedì calendario

Papa Bergoglio, diario di un ricovero

Entrato al Policlinico Gemelli dieci giorni fa per un intervento al colon, papa Francesco ne è uscito ieri mattina dopo dieci giorni intensi che un alto prelato vaticano commenta così: «Un qualsiasi altro degente non avrebbe visto l’ora della dimissioni per andarsene via. A nessuno sarebbe passato per la testa di sfruttare questi giorni per fare “pastorale sanitaria”, per stare vicino agli altri ammalati, per rendersi conto dell’eccellenza della sanità in Italia e, come ha fatto domenica all’Angelus, richiamare le istituzioni a salvaguardarla».
Nei dieci giorni di degenza al Gemelli Francesco non ha soltanto superato positivamente l’operazione per una diverticolite sclerosante. Giorno dopo giorno, compatibilmente con l’affaticamento post operatorio, si è calato nella vita dell’ospedale più che ha potuto. L’ha fatto con discrezione, mantenendo quella sobrietà che ha imposto fin da subito anche alla sala stampa vaticana: poche notizie su di sé, giusto il minimo indispensabile. Così ha detto anche ai suoi assistenti, i due “segretari” che il Papa non ha voluto stessero al suo fianco in ospedale: loro, come tutti Oltretevere, hanno ricevuto tutte le mattine le notizie sulla sua salute semplicemente dal bollettino medico.
I primi giorni dopo l’intervento il Papa si è principalmente riposato. Ha letto qualche giornale. Ha pregato. Non ha voluto in stanza la televisione. Del resto, nemmeno a Santa Marta ce l’ha. Non ha guardato quindi l’Argentina vincere la Coppa America né l’Italia gli Europei. È stato sempre di buonumore. Ha scherzato coi medici e i due infermieri che lo hanno accompagnato dal Vaticano. Non ha abbandonato mai il suo caratteristico «sense of humour», hanno riferito alcune fonti.
Ieri, prima di lasciare l’ospedale, il Papa ha salutato brevemente i vertici dell’Ospedale. Poi, prima del rientro a Santa Marta, è andato nella basilica di Santa Maria Maggiore dove, come spiega il portavoce vaticano Matteo Bruni, davanti all’icona Salus Populi Romani sovente visitata dopo i viaggi internazionali, «ha ringraziato per il buon esito dell’intervento chirurgico, rivolgendoLe una preghiera per tutti i malati, in particolare quelli incontrati durante i giorni della sua degenza». Dentro la grande basilica romana, Francesco si è spostato con una sedia a rotelle, come gli hanno consigliato i medici per non stuzzicare la ferita all’addome. Prima di varcare la Porta del Perugino, quella più vicina alla sua residenza Santa Marta, il Papa è voluto scendere dall’auto e, aiutato dal suo assistente, salutare militari e poliziotti che vigilano all’ingresso del Vaticano. Da Santa Marta ha poi voluto mandare un saluto a tutti attraverso il suo profilo Twitter: «Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini con la preghiera e l’affetto nei giorni di ricovero in ospedale. Non dimentichiamoci di pregare per i malati e per chi li assiste».
Nei giorni scorsi Francesco è uscito dalla sua stanza al decimo piano per fare visita al vicino reparto di Pediatria Oncologica. Vi si è recato camminando. Ad attirare Francesco è stata la musica che proveniva dal reparto. A suonare per i bambini c’era Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana, che insieme stanno portando in giro “L’eco der core”, un progetto di 15 concerti realizzato dalla Fondazione Musica per Roma in collaborazione con la Caritas capitolina.
Francesco nei prossimi giorni dovrà riposare e proseguire le cure. L’unico appuntamento nel mese di luglio è l’Angelus domenicale. Il suo lavoro avrà ritmi più leggeri. Davanti a sé il Papa ha alcuni appuntamenti internazionali: l’annunciata visita in Slovacchia e a Budapest a settembre e, se verranno confermati, i viaggi a novembre Glasgow per la Cop26, e verso la fine dell’anno in Grecia. Nelle prossime settimane dovrà far uscire il testo della costituzione apostolica per la riforma della Curia romana. E poi seguire i processi che riguardano personalità del Vaticano: a fine luglio prenderà il via quello sulla gestione delle finanze della Segreteria di Stato, mentre è alle battute finali il processo per i presunti abusi che sarebbero avvenuti al Preseminario.