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 2021  luglio 13 Martedì calendario

La nuova collana dei Sellerio


«Che cosa direbbe vostra madre»?»
«Sarebbe favorevole, ma per noi sciogliere le riserve non è stato facile», sorride – in Zoom – Olivia Sellerio, circondata dalle palme e dal verde del giardino, mentre suo fratello Antonio, dall’ufficio nella sede della casa editrice palermitana, fa un cenno di assenso. Il 17 luglio cade il secondo anniversario della morte di Andrea Camilleri che della Sellerio è stato il volto; il 15, dopodomani, in libreria arriva «Promemoria», una nuova collana economica, che ha al centro l’idea chiave del marchio. Memoria come «esortazione a non dimenticare certi scrittori, certi testi, certi fatti» diceva Leonardo Sciascia e per anni Elvira Giorgianni, che ha fondato la casa editrice con il marito Enzo Sellerio, ha portato avanti questo principio, aggiornandolo e mescolandolo con altre tessere di un mosaico che per i lettori ha un’identità precisa.
Di solito la collana economica è quella tascabile ma già l’ammiraglia di Sellerio, che si chiama appunto la Memoria, ha un formato piccolo e maneggevole e un prezzo contenuto. E quindi? «Per un marchio che ha superato i cinquant’anni – spiega Antonio Sellerio – è un’esigenza. Se ne discuteva a ondate già ai tempi dei miei genitori e poi si rinviava la decisione, proprio per questo motivo. Abbiamo sciolto il nodo e abbiamo iniziato a lavorare facendo tutte le possibili ipotesi». L’idea originaria della Memoria nacque, per ragioni di risparmio della carta, ripiegando tante volte il foglio standard fino a ottenere un formato senza sfridi, cioè sprechi di carta. «Nel tempo ci siamo proposti come forza riconoscibile in libreria – aggiunge Olivia – per cui i nostri volumi si assomigliano pur essendo diversi: hanno una veste, una dimensione, un colore, regole interne. Questa scelta l’abbiamo declinata nelle altre collane e non si poteva più fare. Quindi come cambiare restando a casa? Il formato non poteva essere quello della Memoria che, come diceva papà, vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Sarebbe stato farsi un po’ il verso da soli». Nasce così il paradosso di una collana economica i cui volumi sono più grandi di quelli dell’ammiraglia. «Sono 19,5 centimetri per 13,5, formato che io amo molto e che ho ritrovato nelle letture di mio figlio tredicenne. Ma libro economico non significa di bassa qualità, deve restare comunque un buon oggetto che non ti si apre in mano. Non è il libro cucito a cui sono affezionata, ma comunque è incollato bene, con una signora carta e un corpo tipografico un po’ più grosso».
Le copertine hanno illustrazioni ad hoc: «A Natale per il catalogo online – spiega Olivia – abbiamo lavorato con la Scuola del fumetto di Palermo, che ha impiegato nel mondo editoriale più di cento diplomati. Ci siamo trovati a divertirci moltissimo, stringendoci a bottega con altre realtà che avevano sofferto, in un momento in cui si lavorava tutti a distanza. Questo ci ha fatto pensare che per le copertine potevamo usare gli illustratori. Quindi abbiamo coinvolto un’artista che sa fare dal moderno al classico, Noemi Zavoli, e poi un giovane, Gabriele Cracolici. Abbiamo fatto tutto in casa, senza uno studio grafico, come ai tempi di papà».
Si comincia con sei volumi, prezzo dieci euro. La scelta? «In un catalogo di 2 mila titoli – spiega Antonio – era chiaramente arbitraria. Con i primi abbiamo cercato di dare un’idea delle possibilità della collana, che è anche il riflesso di certe occasioni editoriali: l’estate, l’uscita di un film o di una serie tv. Quindi L’ultima provincia di Luisa Adorno e La fine è nota di Geoffrey Holiday Hall, due titoli di origine sciasciana, molto diversi tra loro. Oltretutto Luisa Adorno sta per compiere il secolo e questo è un libro autobiografico che ha parecchi decenni ma affronta un tema di grande attualità: il rapporto tra la cultura del Sud e quella del Nord». Olivia tiene ad aggiungere che Luisa Adorno le è molto cara: «E mi è caro che il libro si ambienti in una prefettura, intrecciandosi così con la biografia di mia madre che era figlia di un prefetto». Nella collana ci sono due gialli più recenti: Pista nera, il primo libro di Antonio Manzini con Rocco Schiavone, e Ferragosto in giallo, «un’antologia – dice Antonio – rappresentativa del lavoro di questi anni. E poi L’ultima corsa per Woodstock di Colin Dexter, autore di grande qualità letteraria di cui è appena uscito il nuovo romanzo e Uomini nudi di Alicia Giménez-Bartlett, scrittrice simbolo della casa, con un romanzo molto contemporaneo. L’aspirazione non è solo far riapparire certi libri ma anche cercare nuovi lettori». In programma una ventina titoli all’anno: «In autunno ci sarà Romanzo civile di Giuliana Saladino uscito a metà degli anni 2000, straordinaria esperienza politica di una giornalista palermitana, poi Odore di chiuso di Marco Malvaldi, a rimbalzo del nuovo romanzo previsto per l’autunno e I bambini pensano grande di Franco Lorenzoni, uno dei principali riferimenti per l’insegnamento dell’infanzia. In questo momento ci sembrava giusto porre un particolare faro sull’istruzione».
A proposito di momenti, sicuri che sia quello buono per una nuova collana? «Il mercato del libro – dice Antonio – ha reagito bene alla crisi e siamo contenti di questo. La lettura è una realtà a cui in questo periodo difficile ci siamo aggrappati e anche i governi hanno dato attenzione al settore. Comunque è un periodo di grande difficoltà e non possiamo essere così ottimisti, basti pensare che ci sono molte grandi librerie nei centri storici in difficoltà».Eppure proprio ora, secondo Olivia, è importante fare questa scommessa: «Con la crisi economica un prezzo del libro ancora più basso mi sembra un dovere. E poi è in un periodo in cui si sta attenti al riciclo della materia, all’ecologia. Ecco, è importante che ricircolino anche le idee».
Non si può non notare la mancanza di un Camilleri in questa prima tornata della collana: «Perché per il secondo anniversario ripubblichiamo Il re di Girgenti, il suo libro preferito, rappresentativo per la scrittura letteraria, per i sentimenti politici libertari che porta con sé. Ne abbiamo fatto un’edizione speciale con l’aggiunta di una cinquantina di pagine, una serie di documenti che Andrea scrisse per dare consistenza alla storia. D’accordo con mia madre e sua moglie Rosetta, sua prima lettrice, le tagliò perché pensava che rallentassero il ritmo. Comunque qualcosa metteremo anche nell’economica». Nel cassetto Antonio e Olivia hanno ancora qualcosa di inedito del maestro, che uscirà nel 2022. Che cosa vi manca di Camilleri? «La persona, l’amicizia, l’intelligenza, lo sguardo sulle cose. Insomma tutto».