ItaliaOggi, 13 luglio 2021
Periscopio
I deputati e senatori grillini sono così frastornati e inesperti da applaudire chiunque parli. Alessandro Sallusti.
Non mi monto la testa come fa chi non ce l’ha. Vittorio Feltri. (Stefano Landi), Corsera.
«Ma tu firmi per il referendum sulla giustizia dei radicali anche se c’è la Lega?». «Bimba! Salvini passa, la magistratura resta». Vignetta di Staino.
Parlano i Ferragnez e l’eco vola sul gregge disperso nei social di una sinistra salottiera e web, che non è più manco gauche caviar, semmai sinistrina da apericena, due olive, cous cous e mojito, anzi no, Traminer, che l’altro lo beve Salvini. Vorrei ma non posto: è questa la sinistra? Fedez e Ferragni sono le nuove icone del sole dell’avvenire? Portate il defibrillatore. Davide Nitrosi. QN.
Le aree maggiormente indiziate di infiltrazione jihadista sono il triangolo lombardo, il confine orientale ed una parte della Puglia, dove si sospettano relazioni pericolose tra malavita locale e jihadismo balcanico. Mario Arpino. QN.
Partiti e Parlamento, organizzazioni collegiali, cedevano il passo a individui in carne e ossa. Fu il decennio non più della Dc ma di Ciriaco De Mita, non del Psi ma di Bettino Craxi, passando per Giovanni Spadolini, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, ecc. L’opinione pubblica si interessava ai nuovi protagonisti come fossero divi. Voleva conoscerne la vita privata, il sarto di lui e quello della first lady, i pettegolezzi del boudoir, i segreti d’alcova. Giancarlo Perna: “Il Ring - Cinquant’anni di risse tra i Poteri”. Guerini e Associati.
Dopo la Rai, tempo di nomine anche per le Forze Armate. E, come diceva Andreotti, l’unica guerra che i nostri generali sanno fare è quella tra loro. La partita a risiko è già iniziata: il supercommissario Figliuolo, con i suoi 55 milioni di vaccini, vuole ora il green pass per diventare, a novembre, Capo di stato maggiore della difesa al posto del generale di squadra aerea Enzo Vecciarelli, fortunatamente in uscita dopo aver acuito una guerra senza senso tra Marina e Aeronautica. Se invece la battaglia dovesse vincerla il generale Pietro Serino, Figliuolo, ormai anche lui in trans mediatica, potrebbe aspirare a prendere il posto di Serino come Capo di stato maggiore dell’esercito, oppure ambire a fare il Segretario generale della difesa, il vero Ceo delle Forze Armate. Luigi Bisignani. Il Tempo.
Nelle motivazioni della sentenza di assoluzione del presidente dell’Eni (9 giugno scorso) fra l’altro si legge: «Risulta incomprensibile la scelta del pm non depositare tra gli atti del procedimento un documento che, portando alla luce l’uso strumentale che Armanna intendeva fare delle proprie dichiarazioni e dell’auspicata conseguente attivazione dell’attività inquirente, reca straordinari elementi a favore degli imputati». Chi è il Pubblico ministero che non ha depositato tra gli atti del processo il documento favorevole agli imiputati? È il Procuratore aggiunto Fabio De Pasquale che nel 1993 conduceva l’indagine a carico dell’allora amministratore ENI Gabriele Cagliari che drammaticamente si suicidò in carcere; è ancora De Pasquale il Procuratore che «a partire dal 2001 portò all’unica condanna subìta da Silvio Berlusconi nel corso dei circa 70 processi che ha subìto, quella per l’affare Diritti-Mediaset., Cesare Cavalleri (Studi cattolici).
Accanto ai colossi è un brulicare di altre iniziative nella Motor valley emiliana. A Modena c’è lo stabilimento Maserati, ex Fiat ora Stellantis, che si appresta a proporre una granturismo elettrica (5 minuti di ricarica per 100 chilometri di autonomia), a San Cesario (Modena) Horacio Pagani è un singolare artigiano che produce (con 55 dipendenti) una decina di auto l’anno, ultimo modello (ma ne sta approntando una elettrica) è la Huayra BC, raggiunge i 100 chilometri in 3,4 secondi, costa 3 milioni (dice: «Mio padre faceva il fornaio. Sa qual è stato il suo insegnamento? Il cliente importante non è quello che arriva la prima volta ma quello che torna la seconda»). Carlo Valentini. ItaliaOggi.
Nel 1967 la popolazione araba a di Gerusalemme, vedendo dei soldati avanzare lungo la Via Dolorosa, immaginò fossero i rinforzi giordani venuti a proteggere Al-Quds, la Santa. Avevano preparato caraffe di dolcissimo tè alla menta per quei valorosi, sventolavano fazzoletti bianchi. Poi si accorsero che avevano la stella di David sulle divise. Il tè finì tutto versato nelle latrine e i palestinesi si rinchiusero in casa avviliti: avevano già capito che cosa li attendeva. Maurizio Pilotti. Libertà.
I cambiamenti climatici ormai sono la normalità. Tra aprile e maggio avrei dovuto produrre il 70 per cento del miele di un anno intero. Con i fiori distrutti dalle gelate, neanche un grammo. Matteo Fiocco, youtuber di agricoltura (Stefano Lorenzetto). Corsera.
Se depuriamo il nostro export di vino dal fenomeno Prosecco, ci dovremmo accontentare di un incremento annuo di meno dell’1 per cento. E sta arrivando un nuovo prodotto che minaccia di fare sfracelli: il prosecco Doc Rosè (già sta sugli 80 milioni di bottiglie). Ma non è solo la voglia di bollicine e di far festa (in Russia va molto anche l’Asti Spumante e, salendo di qualità, il Moscato d’Asti Docg) a decretare il successo globale del vino ricavato dall’uva Glera, tradizione autoctona della Marca trevigiana. Lorenzo Frassoldati. QN.
Anni Duemila. È quando capisco che non sono immortale. Ho appena compiuto 40 anni, arrivo da un paio di sconfitte professionali e sentimentali, quella con Christopher Lambert è stata bruciante. Vado in vacanza da sola in Sardegna a Porto Cervo e in 23 giorni mi faccio vedere a 23 feste, ogni sera con un abito diverso. Una donna che si sente mia rivale dice: «Alba crede di essere ancora molto bella...». Alba Parietti, animatrice tv (Elvira Serra). Corsera.
Ho voluto fare a Dante Alighieri nel settecentenario della morte. Il titolo è: Guardando l’inferno, esce per le edizioni Nuages. Sono disegni e schizzi che rappresentano un po’ il lato più oscuro del mio lavoro, come avevo già fatto con la storia di Hansel e Gretel. Anche qui ero attratto dai mostri, dal fuoco, dai dannati, ed è stata l’occasione per rileggere e rivalutare un libro magnifico, ma che (come tutti quelli imparati a scuola) non mi stava tanto simpatico. Ora invece riprenderlo in mano è stata una grande avventura, anzi un piacere vero». Lorenzo Mattotti, illustratore del New Yorker. Luigi Bolognini. la Repubblica.
Quante pallide lune mi hanno turbato i sensi! Roberto Gervaso, scrittore.