Il Sole 24 Ore, 12 luglio 2021
La piscina stile Airbnb si affitta a ore
Con l’arrivo dell’estate e delle nuove libertà esplode la voglia di piscina. In soccorso arriva Swimmy, già ribattezzato «l’Airbnb delle piscine private». Si tratta di un progetto nato in Francia, una piattaforma attraverso la quale è possibile affittare la propria piscina. Il mercato potenziale è molto vasto, dato che Swimmy stima che le piscine private in Italia siano 400mila.
Come funziona
Attiva dal 2017, la piattaforma propone un servizio di affitto di piscine tra privati che permette ai proprietari di condividere il proprio spazio con vacanzieri o residenti locali. L’affitto vale per un’ora, mezza giornata o una giornata intera.
Ad oggi Swimmy conta 120mila utenti, 3mila proprietari registrati, 16mila noleggi effettuati nel 2020. Il 2021 è l’anno dell’approdo in Italia, ma anche in Germania e negli Usa.
Condividere la propria piscina
Il proprietario di una casa con piscina (privata) può decidere di ottenerne un reddito aprendola ad altre persone. La creazione dell’annuncio è molto simile a quella di un annuncio di affitto su Airbnb, quindi piuttosto semplice e con massima autonomia per il proprietario.
La prima cosa da fare è inserire le caratteristiche della piscina, come il numero di persone che può ospitare, la tipologia, le foto e naturalmente la location. Vanno poi stabilite le regole, in piena indipendenza: è il proprietario a decidere se dare accesso solo ad adulti o anche a bambini, se presentarsi in prima persona per il benvenuto, se dare accesso ad altre zone della casa e quali sono le regole da seguire.
Va poi determinato il prezzo che dipenderà anche dall’offerta di eventuali servizi aggiuntivi. Poi la disponibilità: nessuno è obbligato ad offrire la propria piscina a tempo indeterminato, anzi normalmente il prezzo si riferisce a mezza giornata e i proprietari possono poi stabilire la disponibilità per giorni della settimana, periodi e così via.
Chi noleggia la piscina dovrà semplicemente sceglierla dalla piattaforma e pagarne il relativo prezzo, seguendo le regole.
Le assicurazioni
Ancor più che per una casa, la responsabilità nel condividere la propria piscina comporta la necessità di avere coperture assicurative. Per questo la piattaforma include una polizza (in partnership con Allianz) per i proprietari. Affittare la piscina a un estraneo espone a diversi rischi: i più gravi sono gli incidenti fisici; in secondo luogo, ci sono i rischi meno gravi, danni materiali che possono finire per costare molto.
In ogni caso gli affittuari che si registrano su Swimmy accettano fin da subito un codice di comportamento che include regole di sicurezza, come non tuffarsi se non espressamente consentito, non correre intorno alla piscina e così via.
La polizza Allianz copre poi i danni materiali alla piscina e alle altre strutture esterne. Sintetizzando, la copertura massima è di 50mila euro per affitto, suddivisa in diverse categorie. In caso invece di lesioni agli affittuari le cose si complicano, perché la piattaforma non è responsabile e bisognerà indagare se eventuali incidenti derivano da comportamenti rischiosi di chi affitta, da malfunzionamenti o difetti di fabbricazione della piscina, dal mancato mantenimento e così via. Un elemento, questo, che va sicuramente tenuto in considerazione nella decisione di affittare o meno. In ogni caso le piscine devono rispettare i termini normativi di sicurezza (i dettagli si trovano sul sito).
Le commissioni
In media le commissioni prelevate dalla piattaforma sulle transazioni sono state, nel 2020, del 37%, di cui il 20% a carico di chi affitta e il 17% a carico dei proprietari.
La prova sul campo
La voglia di un tuffo in piscina a Roma in un sabato di giugno ha diverse soluzioni, che spaziano dalle piscine in centro (anche a pochi passi da via del Corso) a quelle sull’Appia Antica o sulla Nomentana, con prezzi che variano dai 15 euro ai 25 euro a persona per mezza giornata. Ogni piscina ha le proprie regole, ma in genere i bimbi piccoli non pagano e fino ai 12 anni si paga la metà. In alcuni casi è possibile anche l’affitto di sera, dalle 20 in poi. Ci sono poi piscine nel centro di Milano per alleggerire la pausa pranzo, o nel Mugello, in Liguria e in Piemonte. L’offerta italiana è ancora scarsa rispetto alla Francia, visto che questo è l’anno del debutto.
I numeri
Gli hosts attualmente iscritti a Swimmy sono circa 3mila, a fronte di 110mila guest: «La domanda eccede di 30 volte l’offerta», dicono da Swimmy. Nel 2020 gli affitti sono stati 16mila, di cui il 90% in Francia e il 10% in Spagna, numero che rappresenta il triplo del 2019. E l’obiettivo? «Il target della prossima estate è di arrivare a 40mila noleggi, rispetto ai 16mila del 2020», spiegano da Swimmy. Il prezzo medio pagato per persona per il noleggio di una piscina è stato, nel 2020, di 18 euro.