Corriere della Sera, 11 luglio 2021
I 120 ragazzi italiani bloccati a Malta
«Avevamo scelto Malta, assieme ad altri sette compagni di scuola, come premio per aver superato la maturità ma all’improvviso tutto è diventato un incubo: io che ho il green pass europeo mi sono ritrovato fra quattro mura di un Covid hotel. Senza neanche un tampone molecolare». Lorenzo Ranise, 18 anni, di Imperia, è stato isolato in una stanza del Marina Hotel Corinthia Beach Resort di St. Julian’s. La stessa struttura dove sono stati raggruppati e alloggiati anche tanti altri italiani posti in quarantena.
«Il 6 luglio, il giorno prima di rimpatriare, in tre hanno effettuato un test rapido perché avevano ricevuto solo una dose di vaccino – racconta al telefono dalla sua stanza – e, quindi, dovevano esibire in aeroporto l’esito di un tampone negativo. Purtroppo, uno è risultato positivo e lo ha comunicato alle autorità maltesi. Dal giorno dopo ci hanno messi tutti in quarantena senza testare con il molecolare neanche il mio amico. Addirittura, volevano mettermi in camera con un altro del gruppo ma ci siamo opposti».
Ora dicono di stare tutti bene: «In due non hanno sentito odori e sapori per due giorni, il positivo ha avuto un solo giorno di febbre. Domani (oggi per chi legge, ndr) dopo decine di telefonate, verranno a prenderlo per il molecolare ma è assurdo che, chi come me ha il green pass, sia isolato senza un test». Per le regole maltesi staranno in quarantena sino al 20 luglio, poi dovranno superare un test molecolare. «Ci sentiamo come ai domiciliari – conclude Lorenzo —, ci lasciano il cibo ordinato tramite App davanti alla porta, per tirarci su di morale ci videochiamiamo. Siamo in contatto con l’ambasciata italiana che si è messa a disposizione ma i nostri genitori sono preoccupati. Spero di tornare presto perché, se mi succedesse qualcosa, vorrei essere curato in Italia». Molti genitori sono sul piede di guerra. «Mio figlio, partito in aprile per uno stage del progetto Erasmus+ con altri 80 ragazzi – dice Eugenio Lombardi di Bari – in tre mesi ha fatto tre quarantene. Da venerdì ha iniziato la quarta perché una ragazza del suo gruppo è positiva».
Gli italiani bloccati, a ieri, sono 120. «Un numero in aggiornamento, con un 40% di minorenni – dicono dalla Farnesina – mentre i positivi sono circa 50». La maggior parte ha la copertura sanitaria, si trova in Covid hotel o negli alberghi dove risiedevano. È stata attivata una collaborazione da remoto con l’Istituto Spallanzani, che si interfaccerà con le autorità sanitarie dell’isola.
Intanto La Valletta ha annunciato la chiusura delle scuole d’inglese da mercoledì prossimo. Una scelta «non necessaria e sproporzionata», chiosa Feltom, la federazione che le associa. Preoccupa anche la movida di teenager da tutta Europa che anima le notti sugli scogli di Sliema o della baia di St.George.