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 2021  luglio 10 Sabato calendario

Biografia di Marinella Soldi

Antonella Baccaro, Corriere della Sera
Voleva fare l’astronoma da bambina, Marinella Soldi, 54 anni, nata a Figline Valdarno (Firenze) il giorno dell’alluvione (4 novembre 1966), manager televisiva di successo, indicata ieri dal ministero dell’Economia, azionista della Rai, a entrare nel consiglio di amministrazione della tv pubblica e destinata alla presidenza. 
Cresciuta a Londra dall’età di 8 anni, negli studi sceglie subito «un percorso che includesse materie umanistiche – ha detto in una delle sue interviste – ma anche matematica ed economia, per avere una preparazione più completa possibile». 
A 18 anni fallisce la selezione per entrare a Cambridge,si prende un anno sabbatico, rientra a Firenze, vivendo dalla zia, studia storia dell’arte, lavora come baby-sitter e cameriera. Ma soprattutto riformula il suo progetto: torna in Inghilterra e s’iscrive alla London School of Economics «perché è un’università fra le migliori al mondo, con un respiro e un ambiente molto internazionale. Inoltre, prevedeva una grande varietà di corsi in scienze sociali e offriva numerose specializzazioni di laurea fra cui poter scegliere oltre a distinguersi per il profilo elevatissimo dei docenti». 
Dopo la laurea in Economia, prende un MBA presso l’Insead, Fontainebleau e inizia la sua carriera in McKinsey, come Business Analyst and Associate (1990-1993) a Londra e Milano. Ma il suo vero obiettivo era lavorare a The Economist. A ispirarla è Marjorie Scardino (ex Managing Director del gruppo Pearson, editore del Financial Times e appunto dell’Economist): «Sveglia, profonda. Una texana doc eppure così femminile. Ho pensato: se una così ce l’ha fatta rimanendo se stessa, tutto è possibile» dirà anni dopo. 
In realtà dal 1995 approda alla tv entrando a far parte per cinque anni di Mtv Networks Europe, dove diviene prima Business Development Manager a Londra, poi Direttore Generale di Mtv Italy a Milano e infine Senior Vice President, Strategic Development, a Londra. All’età di 30 anni un’altra correzione di rotta: si sposa, ha due figli (maschi) e torna in Italia cambiando lavoro. Si dedica al «coaching» e fonda la Soldi Coaching-Glitz lavorando con gruppi internazionali. Poi il ritorno in tv, questa volta alla guida di Discovery Network come managing director Sud Europa. È qui che ottiene dal 2009 e per dieci anni i suoi maggiori successi portando il personale da 30 unità a 300 e moltiplicando fatturati e audience, al punto da far balzare Discovery Italia al primo posto tra le consorelle europee. 
Attualmente è presidente della Fondazione Vodafone Italia e consigliere indipendente di Nexi, Ferragamo, Italmobiliare e Ariston Thermo. 
Paladina della parità di genere, sostiene che «si dovrebbe partire in famiglia, iniziando a considerare i figli maschi e femmine in maniera paritaria. In ambito professionale mi piacerebbe considerare concluso il dibattito sul tema. Preferisco infatti parlare di merito, non di quote rosa». Nel Pantheon personale mette Nelson Mandela e David Bowie. La frase che non sopporta è: «Non si può». Il successo per lei è «avere un impatto, essere in grado di creare cambiamenti positivi». Su Twitter segue tra gli altri i Coldplay. E Fedez.

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Ettore Livini, la Repubblica
La manager che ha strappato Maurizio Crozza a La 7 per farne la bandiera della Nove e che ha portato in otto anni Discovery dallo 0,4% al 7% di share (trasformandola nel terzo polo tv nazionale) sbarca – al terzo tentativo - alla Rai. Marinella Soldi era stata corteggiata da Matteo Renzi nel 2015, quando in ballo c’era la presidenza di viale Mazzini. E il suo nome era circolato all’epoca della caccia all’ad del 2018, nell’era del governo gialloverde Lega- 5Stelle. A sceglierla - e a ottenere il suo "sì" per la carica di presidente - è stato però alla fine il "tecnico" Mario Draghi, che ha deciso di puntare su una persona che conosce benissimo il piccolo schermo e lontana dalle sirene della politica per provare a riposizionare la Rai in un momento di grande trasformazione nel mondo dei media.
Come funzioni l’etere tricolore la 54enne di Figline Valdarno -«sono nata nel giorno dell’alluvione, il 4 ottobre 1966», recita orgoglioso il curriculum - lo sa benissimo. La sua carriera – dopo gli studi in due templi del management come la London School of economics e l’Insead di Fointanebleau – è iniziata alla McKinsey. Dopo tre anni di consulenza ha deciso però di cambiare vita per star dietro i due figli e di mettersi in proprio lanciando una società di leadership coaching, una sorta di scuola per manager.
Discovery l’ha chiamata nel 2009. Il gruppo Usa all’epoca gestiva nel nostro paese solo una piccola pay-tv e voleva provare a crescere non solo nel nostro paese ma anche in tutta Europa. Soldi ha trasportato le trasmissioni sul digitale terrestre, ha investito per comprare canali, per creare una concessionaria interna, per lanciare le produzioni interne. Ha diversificato l’offerta segmentandola sui diversi target di mercato pubblicitario. E alla fine è riuscita a portare Discovery sul podio dei network tricolori dietro Rai e Mediaset, grazie a sette canali free e sei a pagamento. Un successo che ha convinto la casa madre Usa ad affidarle le strategie per tutta l’Europa del sud, trasferendo la sede a Milano.
Nel 2018 la manager, che parla quattro lingue ed è appassionata di yoga, corsa e trekking, ha lasciato il gruppo «per fare nuove esperienze ». Oggi è presidente della Fondazione Vodafone, consigliera indipendente di Italmobiliare, Nexi e Ariston Thermo, snocciola il suo profilo Linkedin, dove campeggia una frase di Charles Darwin: «Non sono i più forti che sopravvivono, ma quelli che sanno adattarsi meglio al cambiamento ». E visti i chiari di luna in Rai e nel settore dei media, di spirito di adattamento ne servirà molto per capire che ruolo può giocare una realtà come il nostro servizio pubblico in un mondo rivoluzionato dall’arrivo di Netflix, Amazon prime Video, Disney + e dallo tsunami del video on demand.

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Francesco Spini, La Stampa
Se l’idea è quella di una Rai più anglosassone, dal taglio più internazionale, la scelta è quella giusta. Se anglosassone non lo è per nascita – viene da Figline Valdarno, provincia di Firenze, dove è nata nel giorno dell’alluvione nel ’66 – Marinella Soldi, futuro presidente di Viale Mazzini, lo è di certo per formazione e per carriera, che in buona parte è legata alle fortune di un gruppo internazionale come Discovery.
Cresce a Londra dove si trasferisce con la famiglia quando ha appena 8 anni. Lì percorre buona parte dei suoi studi fino alla laurea in economia alla prestigiosa London School of Economics. «Da bambina sognavo di fare l’astronoma», ha risposto alla curiosità di una bimba che l’ha intervistata per Inspiring Girls. E invece si ritrova ben presto tra gli astri della finanza in McKinsey, la società di consulenza che sforna i grandi manager delle multinazionali. Ma siccome di conoscenza non se ne ha mai abbastanza, dopo tre anni tra Londra e l’Italia, vola a Foitainbleau, in Francia, dove si piglia un master all’Insead. Due i mentori che ne determineranno scelte e carattere. Uno è un suo professore a Londra, Jean Drèze «che una volta – ha rivelato in un’intervista – mi ha detto di non sacrificare mai quello che mi diceva il cuore nelle decisioni professionali». L’altro o meglio, l’altra, è Marjorie Scardino, americana alla guida del gruppo Pearson cui ai tempi faceva capo il Financial Times, pietra miliare del giornalismo finanziario. «Una texana doc eppure così femminile. Ho pensato: se una così ce l’ha fatta rimanendo se stessa, tutto è possibile».
La sua, del resto, è una carriera fatta di sfide che approdano alla tv quasi per caso. Avrebbe voluto dedicarsi all’editoria, lavorare all’Economist. Finisce a Mtv, ma l’arrivo dei figli la riporta in Italia dove avvia un’attività in proprio di management coaching, collaborando con gruppi internazionali. La svolta arriva nel 2009 quando prende le redini di Discovery, nominata managing director Sud Europa e numero uno per l’Italia. La filiale del gruppo americano controllato dalla Liberty Media del «cowboy» John Malone è fin lì un semplice fornitore di canali pay alla tv satellitare. Nel 2010 Soldi spedisce nell’etere libero per tutti, il digitale terrestre, canali come Real Time, cui seguiranno DMax, e poi con le acquisizioni Giallo e Frisbee, Nove e così via. Da pay-tv, Discovery diventa «semigeneralista», come la definisce lei. Da uno share dello 0,4% arriva, nel 2018, al 7%. Anche i ricavi segnano passi in avanti, da poche decine di milioni di euro, superano i 200 milioni. In pochi anni Discovery diventa il terzo gruppo tv in Italia dietro Rai e Mediaset.
Amante della corsa, delle camminate, della montagna, Soldi è una manager gentile, ma determinata. Una tosta, la descrivono. Il suo motto, durante le riunioni, è sempre quello: «Tutto sembra impossibile finché non lo fai». Celebre frase di Nelson Mandela. Uno dei suoi miti, insieme a David Bowie. Ma Marinella Soldi non scorda l’insegnamento di Drèze: seguire sempre il cuore. Così al culmine della carriera, nel 2018, lascia Discovery senza avere un approdo sicuro ma semplicemente per avere più tempo per se stessa, ulteriori studi e nuove esperienze. Nel 2019 viene chiamata alla presidenza della Fondazione Vodafone dove si impegna nelle molte iniziative. L’ultima è un progetto di formazione per i ragazzi sfiduciati che non studiano e non lavorano, i cosiddetti neet, cui vuol dare un’opportunità «per riafferrare il proprio futuro».
Non si contano i cda in cui siede da componente indipendente: tra essi ci sono Nexi, il gruppo specializzato nei sistemi di pagamento, la casa di lusso fiorentina Salvatore Ferragamo, la Italmobiliare dei Pesenti, e la Ariston Thermo dei Merloni. Seggiole importanti per una manager, raccontano, lontana dai salotti e senza legami con la politica. Qualcuno però aveva già pensato a lei per la Rai, nel ruolo di ad. Era il 2015 e al governo c’era un altro toscano, Matteo Renzi. Si prese un gentile "no, grazie": «Non sono interessata ad eventuali posizioni di vertice in Rai e vorrei fare i miei migliori auguri a chi si insedierà». Mai dire mai.