il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2021
Hitler? Un cugino di Mussolini. Pagella agli strafalcioni della Maturità
I cugini dittatori, l’uomo- anfibio, l’accanimento da Covid e pure l’ammissione di colpa. Maturità, ci risiamo. Strafalcioni inclusi.
La sensazione è che quello di questi giorni sia stato l’esame di Maturità della rinascita, arrivato dopo vaccini e prime riaperture, con la prospettiva di una estate quasi normale. La certezza, invece, è che come tutti gli altri, pandemia o non pandemia, didattica a distanza o meno, anche quello di quest’anno porti con sé un bel bottino di situazioni surreali, lapsus e castronerie. Professori inclusi. Ecco allora la nostra ormai tradizionale breve antologia del meglio delle scorse settimane, con annessa votazione.
Gli untori. “Le professoresse ci salutavano solo da lontano – racconta Claudia F., che ha affrontato l’esame in un paesone dell’entroterra campano – si creavano degli assurdi teatrini: quando provavamo ad avvicinarci, scappavano via impanicate urlando ‘distanziamento, distanziamento’. Ci ha fatto molto ridere”. C’è poi chi ha inventato patologie strane: “Soffro di artrite” si è giustificato un professore in provincia di Campobasso per potersi togliere la mascherina e non è mancato, racconta Skuola.net, chi invece non si è neanche giustificato di non averla indossata per tutta la durata del colloquio. “Sono allergico” è stata la risposta più gettonata. Ma alla domanda “a cosa?” nessuno ha saputo rispondere. Voto:80/100 per la creatività.
L’igiene genera mostri. Si narra che una povera lavagna interattiva sia stramazzata sotto l’eccessivo zelo della commissione: qualcuno ha insistito talmente tanto per riempire di gel igienizzante la penna elettronica che il povero dispositivo si è spento definitivamente per non partire mai più. Voto: 59/100 per l’innovazione.
Scambisti. In letteratura e in poesia, invece, si sa che uno vale l’altro. Basta poco e Se questo è un uomo, il celebre libro di Primo Levi, sarebbe stato scritto da Italo Calvino mentre il Decameron sarebbe stato invece firmato da Dante e non da Boccaccio. A questo punto, il gioco della sedia fa un salto di seicento anni: Dante diventa Saba e Leopardi D’Annunzio. E il Diario di Anna Frank? Chissà chi lo ha scritto… Voto: 100/100 per la memoria.
Questi uomini!Sentimentale invece la testimonianza di una ragazza su Twitter. “Durante l’esame di maturità stavo spiegando come le donne nelle opere di Pirandello in alcune circostanze vengono viste come madri dai partner e dato che ero in ansia ripetevo meccanicamente. A un certo punto inizio a pensare al mio ragazzo e alle coccole e al sostegno che gli do e dico ‘…gli uomini vedono le donne come madri e cercano in loro un rifugio…’, Poi mi accorgo della gaffe e recupero: ‘Questo per Pirandello, ovviamente’. La prof sorride e annuendo sorniona mi dice: ‘ceeerto, ovviamente’” Voto: 98/100 per il romanticismo.
I preferiti. E non si dica, comunque, che questi giovani d’oggi non prendono posizione. “Zola? Era più positivo di Verga e anche più bravo” e se proprio bisogna scegliere, meglio optare per la “curva di Gassman” che quella di Gauss non è che proprio se la ricordino sempre. Come per “D’Annunzio”. Parallelismi? “Era come un tedesco di cui non so pronunciare il nome”. Voto: 70/100 per l’obiettività.
Storia di famiglia. In storia non va molto meglio. Va bene che l’ingresso dell’Italia nella Prima guerra mondiale sia avvenuta nel 1918 invece che nel 1915 (si dirà: sempre in ritardo era!), ma qualcuno avrebbe dovuto avvisarci prima del fatto che Mussolini avesse avuto un noto parente tedesco: con Hitler, secondo uno studente, oltre alle “affinità” ideologiche (che elettive proprio non è parola da poter usare) sarebbero stati addirittura cugini. Teoria del complotto? Qualcosa che ci nascondono? No, solo molta immaginazione e probabilmente l’incapacità di comprendere metafore e similitudini. Peccato: ci si sarebbe potuti appellare almeno a una tara genetica… Voto:100 per la fantasia
Arte scientifica. Il premio Scienza 2021 tocca invece alla ragazza, che con grande determinazione, ha sostenuto che gli esseri umani siano degli anfibi. Rospi e salamandre, notoriamente restii al contatto con noi bipedi e mammiferi, potrebbero non essere stati proprio contenti di questa definizione. Resistenza, invece, per la povera malcapitata che avrebbe impiegato oltre trenta minuti del suo esame orale spiegando e approfondendo dettagliatamente i più piccoli particolari di un’opera d’arte, scoprendo solo alla fine di averla chiamata con un altro nome per tutto il tempo. Voto: decisamente 100 e lode per la tenacia.
I campioni. Poi ci sono loro, quelli che sanno di non sapere e socraticamente esortano i professori a non prendersi in giro. Quest’anno, si legge sulla rassegna locale, in un istituto tecnico il candidato era alle prese con l’elaborato di meccanica-macchine-energia e ha guardato negli occhi il suo commissario: “Bon, prof. Non ho portato nessuna formula e vabbè… Diamole per scontate”. Voto: 60 e via.
Gli ansiosi. Ultimi, ma non nel cuore, quelli che proprio non ce la fanno. Un maturando, mentre era interrogato, ha totalmente rimosso la natura del progetto che avrebbe dovuto presentare riguardante i suoi percorsi di PCTO (l’alternanza scuola lavoro). Il migliore di tutti, però, è lui: nel momento dei saluti finali, uscendo dall’aula, si è rivolto alla presidente della sua commissione d’esame e l’ha chiamata “mamma”. Voto: 100 e bacio in fronte.