il Fatto Quotidiano, 8 luglio 2021
Nel regno di Mou (il covid non esiste)
In sella a una Vespa alla Gregory Peck, forse giusto un filo più impacciato, sfreccia fra i viali alberati di Trigoria. Pubblica foto sui social network, fa cose, vede gente, con la mascherina ma non sempre, per non rovinare un’abbronzatura già invidiabile. Lo sbarco di José Mourinho nella Capitale assomiglia più alle Vacanze romane del film che alla triste e rigida quarantena cui avrebbe dovuto sottoporsi come chiunque altro arrivi dall’Inghilterra alle prese con la recrudescenza del Covid-19. Ma lui, in fondo, è sempre stato, e non a caso, lo “Special One”.
Accolto, appena sceso all’aeroporto di Ciampino dall’aereo privato guidato dal presidente Dan Friedkin, come una star planetaria, tra murales, fumogeni e caroselli festanti di tifosi in giro per la città ancora prima di vincere un trofeo – ma che dire, almeno una partita – l’avventura di Mourinho alla Roma è iniziata con un piccolo contrattempo: la fastidiosa ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che da qualche settimana ha disposto cinque giorni di quarantena obbligatoria per chi fa ritorno dal Regno Unito. Mister Triplete, in realtà, proviene dal Portogallo, ma nelle ultime due settimane era stato a Londra e quindi è incappato nella restrizione. È atterrato venerdì 2 luglio, dunque avrebbe dovuto essere in quarantena fino alla giornata di ieri. E quarantena è stata, anche se un po’ particolare.
Le immagini di questi giorni lo hanno ritratto in occhiali da sole e maglietta sbarazzina della Roma. Mentre osserva i suoi nuovi giocatori che si allenano sul campo (ma rigorosamente da dietro la rete di recinzione). Oppure chiacchiera amabilmente con alcuni dirigenti e l’azzurro Leonardo Spinazzola, appena rientrato dall’Europeo, dopo il terribile infortunio subito contro il Belgio. Insomma, non proprio un isolamento, durante il quale bisognerebbe rimanere all’interno di una stanza dedicata ed evitare contatti di ogni genere, tantomeno domiciliare.
Non è la prima volta che i comportamenti anti-Covid di Mourinho fanno discutere: ad aprile 2020, in pieno lockdown, era già stato pizzicato mentre dirigeva un allenamento di alcuni giocatori del Tottenham in un parco londinese, in barba ai divieti, tanto da essere costretto a scusarsi pubblicamente. In questo caso però non si è verificata nessuna violazione: dalla società giallorossa assicurano che Mourinho sta rispettando le condizioni poste dall’autorità sanitaria, in virtù di un protocollo firmato dalla As Roma e la Asl Roma 2 lo scorso ottobre, che permette ai tesserati del club, in caso di isolamento, di continuare ad allenarsi senza uscire dal tragitto “casa-lavoro-casa”. E lo stesso è stato applicato a Mourinho. Considerata la sua situazione (ha il certificato vaccinale e ha viaggiato con un volo privato), i due tamponi al giorno a cui è stato sottoposto e i ritmi ancora blandi in questa primissima fase di preparazione (non ci sono veri allenamenti di gruppo o grandi riunione), la Asl gli ha accordato il permesso di trascorrere la quarantena nella foresteria del centro sportivo, dove può anche lavorare (e quindi avere contatti con staff, dirigenza, calciatori). Il tutto a condizione di rimanere a Trigoria, da cui non può uscire. Ma con oltre 20 ettari di terreno, campi da calcio, tennis, piscina, palestra, ristorante, uffici, hai voglia a passare il tempo: è quasi un villaggio turistico.
Con mascherine in luoghi chiusi e il giusto distanziamento negli spazi aperti, Mou è libero di scorrazzare per Trigoria e familiarizzare con l’ambiente giallorosso. Certo, nel video pubblicato dal sito del Corriere dello Sport in cui il mister parla con Spinazzola e almeno altre tre persone – Vito Scala, già manager di Francesco Totti, ancora in staff a Trigoria; il general manager Tiago Pinto; il team manager Valerio Cardini; e Massimo Manara medico sociale della Roma che ha accompagnato l’esterno infortunato in Finlandia – sono tutti senza mascherina e appaiono un po’ troppo vicini, anche per le regole del protocollo. Magari è la prospettiva che schiaccia e che inganna. O è solo il fascino magnetico che Mourinho esercita, a cui è impossibile resistere. Di sicuro adesso la clausura (si fa per dire) forzata è finita: il termine scadeva ieri e oggi José Mourinho farà il suo gran debutto da allenatore giallorosso, nella conferenza stampa di presentazione sulla splendida terrazza Caffarelli, con vista panoramica sulla Capitale. C’è da scommetterci, sarà speciale. Come tutto ciò che riguarda Mou, quarantena compresa.